Non si sono fatte attendere le reazioni della politica all’inchiesta della Procura di Piacenza sui Carabinieri infedeli della caserma “Levante” (accusati di spaccio di droga durante il lockdown e tortura), finita oggi sotto sequestro. “Si tratta di accuse gravissime rispetto a episodi inauditi e inqualificabili”, commenta il ministro della Difesa Lorenzo Guerini.
“Da subito sia l’Arma dei Carabinieri che il ministero della Difesa hanno dato la massima disponibilita’ a collaborare con la magistratura affinche’ si faccia completa luce sulla vicenda”, assicura. In particolare “il Comandante Generale Nistri mi ha confermato di aver immediatamente assunto tutti i provvedimenti possibili e consentiti dalla normativa vigente nei confronti del personale coinvolto”.
Sono “fatti inaccettabili- conclude il ministro- che rischiano di infangare l’immagine dell’Arma, che invece e’ composta da 110.000 uomini e donne che ogni giorno lavorano con altissimo senso delle Istituzioni al fianco dei cittadini. Sono loro il volto della legalita’, a ciascuno di loro oggi esprimo la piu’ profonda riconoscenza e vicinanza”.
Anche il leader del Carroccio, Matteo Salvini, invita a non generalizzare: “Chi sbaglia paga: vale per tutti e ovviamente anche per chi indossa una divisa. Ma l’eventuale errore di pochi non sia la scusa per infangare donne e uomini in divisa che rappresentano una delle parti migliori del Paese”. Troppo spesso, aggiunge Salvini, “abbiamo visto indagati con l’accusa di essere torturatori, poi assolti senza nemmeno una scusa”.