Aziende suinicole del nuorese e dell’Ogliastra sul piede di guerra per il blocco di 20 giorni della movimentazione di carni, misure imposte per contrastare la diffusione della peste suina. “La burocrazia si sta rivelando peggio della malattia- attaccano i vertici di Coldiretti Nuoro-Ogliastra- sta bloccando gli allevamenti e dimostrando di essere ancora una volta il peggior nemico dell’agricoltura”. A pagare le conseguenze di questa situazione, spiega il presidente di Coldiretti Nuoro-Ogliastra, Leonardo Salis, “gli allevamenti virtuosi, quelli che hanno tenuto in piedi il settore, e che quasi temerariamente, anche nei periodi più bui della peste suina e dei blocchi della movimentazione, hanno creduto nella legalità. Scontrandosi paradossalmente con chi avrebbe dovuto tutelarli”. Salis denuncia un sistema “già iper burocratizzato, che- con le novità introdotte dal via libera alle esportazioni arrivate da Bruxelles lo scorso 15 dicembre, ma con alcune limitazioni in determinati territori- va in palla. A pagarne le conseguenze sono come sempre gli allevatori. In questo caso quelli di suini in perfetta regola, che non riescono ad ottenere le autorizzazioni per portare gli animali al macello, nonostante ci siano le deroghe ministeriali che consentono la movimentazione anche in zona rossa dagli allevamenti regolari”. Insomma “una situazione insostenibile- spiega Salis-. In questo modo si condannano alla chiusura delle aziende virtuose, che avremmo invece dovuto premiare per il lavoro ed il coraggio che hanno dimostrato. Serve chiarezza, il meccanismo si è inceppato ma nessuno si preoccupa di sbloccarlo”
Peste suina, di nuovo in Sardegna il blocco delle carni
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