Decimazioni di alberi secolari in moltissime città italiane. Le motoseghe non si fermano neanche davanti al virus

Cosa sta succedendo in Italia da un po' di tempo a questa parte? Perché tutti i comuni stanno tagliando alberi secolari nei centri storici e nei viali cittadini? Dal Nord al Sud, isole comprese.
4 Aprile 2020
Lettura 2 min

di Riccardo Rocchesso – Mentre i cittadini restano a casa rinchiusi dall’emergenza Coronavirus i nostri alberi stanno subendo una vera e propria decimazione. Non bastavano i devastanti incendi in tutto il mondo, la tempesta perfetta in Cadore o la deforestazione spinta a tutti i costi da Bolsonaro in Amazzonia… la strage continua anche in un periodo in cui tutto il mondo si è fermato.

Sembra un bollettino di guerra. Centinaia e centinaia di foto pubblicate in rete. Qui una piccola selezione:

Perché i nostri sindaci hanno deciso di rimuovere gran parte dei nostri alberi? Sono diventati tutti pericolosi? Quali sono le motivazioni che spingono a questo scempio davanti ai cittadini inermi e chiusi in casa?
E’ per la nostra sicurezza?

Le scusa più gettonata, data da moltissimi comuni italiani è sempre la stessa: sono malati e pericolosi; anche se si è dimostrato, troppo spesso, che gli alberi tagliati erano sani.
Quindi come mai questa orda barbara di motoseghe e accette?
Gian Pietro Cantiani, dottore forestale e consigliere della Società Italiana Arboricoltura, un anno fa dichiarava ad Il Fatto Quotidiano:
“In realtà molto spesso gli alberi non sono malati o a rischio caduta, i pareri degli agronomi comunali si basano non sul presente, ma sul futuro:
devo rifare la strada quindi devo tagliare le radici; taglio le radici quindi l’albero s’indebolisce e quindi rischia di cadere sopra una macchina e ammazzare qualcuno. Il problema è che per fare le cose di fretta si compiono dei veri e propri scempi, ampiamente evitabili

Ma siamo sicuri che sia solo per risparmiare e fare prima?
Anche all’estero sta succedendo la stessa cosa e sappiamo bene come ci sia molta più attenzione in certe cose come nei Paesi del nord, per esempio, in cui sta succedendo una situazione analoga. Come mai?

Navigando in rete ho scoperto che l’anno prima la Società Italiana Arboricultura riportava un documento della International Society of Arboriculture, su quanto siano fondamentali gli alberi nei centri storici nel futuro. I motivi? Diminuzione dell’inquinamento, dello stress, della criminalità e miglioramento di moltissimi aspetti della vita quotidiana.
All’interno del prospetto condiviso c’era scritto come e quanto sarebbero state piu’ verdi le città del futuro.
Già…

Si sta facendo sempre più spazio un movimento tra i cittadini, in Italia ed in Europa, che vede come probabile mandante della “strage”, la nuova tecnologia 5G. Seppur smentita e bollata come Fake News da alcuni giornali, sembrerebbe che ci sia una strana correlazione tra le due cose.

Come riporta l’associazione European Consumer, in alcuni documenti intitolati “The effect of the built and natural environment on millimetric radio waves”[2] e “5G Planning – geospatial considerations”[3] pare che ci sia scritto che gli alberi siano “nocivi” per il 5G:
“Per l’installazione del 5G nella strade urbane si deve valutare se l’area ha un flusso di traffico significativo, in particolare di autobus e camion, considerare come il segnale possa essere impattato, identificando gli oggetti significativi con altezza oltre i 4 metri, quali pareti alte, statue e monumenti più piccoli, cartelloni pubblicitari e “alberi di grandi dimensioni e siepi alte”, poiché arbusti, foglie e rami “devono essere considerati come bloccanti del segnale” del 5G al pari di materia solida (pietra e cemento). L’acqua, di cui in genere sono ricchi gli alberi e le piante, assorbe molto efficacemente le onde elettromagnetiche nella banda millimetrica. Per questo motivo costituiscono un ostacolo alla propagazione del segnale 5G. In particolare le foglie, con la loro superficie elevata, attenuano i segnali nella banda UHF ed EHF della telefonia mobile

Quindi è semplicemente la solita sbadataggine e incuria all’italiana?
O si nasconde qualcos’altro dietro?

IL GIORNALE

Direttrice: Stefania Piazzo
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