Pedofilia, Australia cita in giudizio anche Papa Francesco: non ha spretato prete condannato

28 Novembre 2020
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Non c’è pace per la Chiesa. Tra scandali, prelati infedeli e la piaga della pedofilia che emerge via via con sentenze e outing, la cronaca giudiziaria ora vede chiamato in causa anche il Santo Padre, Papa Francesco, oltre all’arcivescovo di Melbourne Peter Comensoli e la stessa arcidiocesi di Melbourne sono stati infatti citati in giudizio davanti alla Corte Suprema dello stato di Victoria da tre uomini aborigeni che da bambini subirono abusi sessuali dal prete pedofilo Michael Glennon.

Gli accusatori sostengono che il Vaticano fosse a conoscenza dei reati commessi contro i minori, ma non l’abbia spretato, anche dopo la sua condanna a due anni di carcere nel 1978 per abusi e violenze sessuali commessi su 15 minori. Lo riporta oggi il Sydney Morning Herald, notando che si tratta del primo caso conosciuto in Australia in cui vittime di abusi commessi dal clero chiamino a rispondere il Pontefice per il mancato intervento della Chiesa in azioni decisive contro i predatori pedofili. Se il caso avesse successo, sarebbe la prima volta che un tribunale australiano punisce la Chiesa, come giudizio distinto dall’obbligo di risarcire le vittime. 

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