Unarma esprime “la propria indignazione e incredulità” per la decisione della Corte d’Assise d’Appello di Roma di concedere gli arresti domiciliari a Gabriel Christian Natale Hjorth, coinvolto nell’uccisione del vicebrigadiere Mario Cerciello Rega nel luglio del 2019. “Non ci interessano le motivazioni della decisione. È una vergogna, ecco quanto vale la vita di un uomo dello Stato”, dichiara Antonio Nicolosi, segretario generale di Unarma. “La riduzione della pena a 11 anni e 4 mesi e la detenzione presso l’abitazione della nonna a Fregene rappresentano un affronto alla memoria del nostro collega e sollevano gravi interrogativi sulla reale efficacia del sistema giudiziario nel garantire giustizia”.
“La decisione arriva proprio a ridosso del 26 luglio, anniversario della morte del vicebrigadiere Cerciello Rega. Un bel regalo per la sua famiglia,” aggiunge Nicolosi. Unarma si unisce alla famiglia Cerciello Rega nel denunciare questa ingiustizia e nel richiedere un sistema giudiziario che riconosca la gravità dei crimini e il sacrificio di chi serve lo Stato con dedizione e coraggio. Chiediamo che le istituzioni riflettano seriamente su questo decisioni per onorare la memoria dei nostri colleghi caduti ingiustamente”, conclude Nicolosi.