Neppure Sciascia poteva immaginare cattedrali nel deserto al tempo del Covid

26 Aprile 2020
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di Luigi Basso – In queste settimane mi è riafforiato alla mente il ricordo di una pagina scritta da Leonardo Sciascia, mentre leggevo di casi che, sebbene siano tra loro diversi e legalmente ineccepibili, sono tuttavia stranamente e quasi musicalmente legati da una comune armonia: la destinazione dei soldi degli altri verso iniziative platealmente costose e senza alcun effetto pratico per i cittadini, cittadini che peraltro assistono in modo apaticamente corale, senza indignazione, forse ormai esaurita dopo anni di frustranti cronache italiote.
E questo scritto è riemerso dapprima sotto forma di un bisbiglio confuso, quando leggevo dell’Ospedale in Fiera (allestito, sembra, con soldi donati, ma non per questo soldi di serie B) inaugurato in pompa magna dal Governatore Lombardo Fontana al grido di “sarà la più grande terapia intensiva d’Italia”: come no? le ultime notizie parlavano di circa 12 posti letto occupati.
Poi il bisbiglio è diventata una voce più forte e nitida, mentre vedevo le foto del governatore ligure Toti che presentava impettito un traghetto allestito da ospedale alla modica cifra di 7/800.000 euro (più spese varie per stipendi ed altro) al mese in un vorticoso giro tra Regione, armatore e Protezione Civile: dicono che è una trovata inutile, visto che i degenti (ad oggi poche decine, meno di 50), a conti fatti, costerebbero a Pantalone fino a 10 volte tanto quello che si spenderebbe in un moderno ospedale.


Infine, questa voce si è fatta boato, mentre mi documentavo sulle prodezze della Regione Lazio, governata dal segretario nazionale del PD, Zingaretti, che ha impegnato cifre favolose (sembra 90 milioni di euro) per mascherine non ancora arrivate (e siamo alla fine del terzo mese dalla dichiarazione dell’emergenza), con lauti acconti pagati però subito ai fornitori, pari anche a 15 volte il fatturato annuale dei fornitori medesimi.


“Gli scienziati dicono che la linea della palma, cioè il clima che è propizio alla vegetazione della palma, viene su, verso il nord, di cinquecento metri, mi pare, ogni anno… La linea della palma… Io invece dico: del caffè ristretto, del caffè concentrato… E sale come l’ago di mercurio di un termometro, questa linea della palma, del caffè forte …. su su per l’Italia, ed è già oltre Roma…. “.

Photo by Akira Hojo

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