‘Ndrangheta nella gestione sanità di Reggio Calabria. “Posizione dominante, monopolizzata filiera appalti in ospedali”

23 Marzo 2021
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 Quattordici arresti sono stati eseguiti stamattina dai carabinieri del Ros a Reggio Calabria, Catanzaro e Bologna nell’ambito di un’inchiesta che ha riguardato la cosca Piromalli e le infiltrazioni nell’Asp di Reggio Calabria. L’ordinanza e’ stata emessa dal gip su richiesta del procuratore Giovanni Bombardieri e dell’aggiunto Gaetano Paci. Gli indagati sono accusati, a vario titolo, di associazione mafiosa, concorso esterno in associazione mafiosa, associazione per delinquere finalizzata alla corruzione, corruzione, trasferimento fraudolento di valori, traffico di influenze illecite in concorso, tutti aggravati dal metodo mafioso.

I condizionamenti mafiosi hanno alterato il funzionamento della Azienda sanitaria di Reggio Calabria, la cui competenza si estende sull’intera provincia amministrativa suddivisa nei distretti sanitari di Reggio Calabria, tirrenico e ionico. E’ il cuore dell’accusa che ha portato all’emissione di 14 misure cautelari nell’ambito dell’operazione dei carabinieri del Ros denominata “Chirone”. Le indagini – concluse nel 2018, in epoca antecedente alla pandemia – si sono concentrate proprio sulla Asp e hanno consentito di documentare gli assetti organizzativi della cosca Piromalli”.

Secondo i carabinieri, gli indagati – forti delle posizioni ricoperte nel tempo nel comparto sanitario regionale e avvalendosi della capacita’ intimidatoria derivante dall’appartenenza alla cosca Piromalli – hanno “compromesso il sistema gestionale dei Distretti sanitari dell’Asp di Reggio Calabria, acquisendo in tale ambito una posizione dominante”. Al riguardo, e’ emerso come, tra le altre, sarebbero state alterate le procedure di nomina del direttore del Distretto tirrenico dell’Asp di Reggio Calabria e come, per mezzo di alcune societa’, sarebbe stata monopolizzata la filiera economica della distribuzione dei prodotti medicali a strutture pubbliche ospedaliere dell’Asp stessa. In alcuni casi, al fine di agevolare le societa’ riferibili ai Piromalli, “e’ stato riscontrato il ricorso a procedure di affidamento diretto delle commesse – in particolare per i presidi ospedalieri di Locri, Gioia Tauro, Polistena e Melito Porto Salvo – favorito dalla mediazione di personale medico ricompensato con utilita’ varie e indebite provvigioni (variabili tra il 2,5 e il 5% del valore nominale delle commesse)”.

Sotto il profilo associativo dalle indagini sono emerse sinergie criminali e imprenditoriali nel settore sanitario con la cosca Mole’ i cui esponenti figuravano, unitamente a quelli dei Piromalli, nei medesimi assetti societari. I dettagli dell’operazione saranno illustrati nel corso della conferenza stampa che si terra’ sulla piattaforma Teams alle ore 10.30, con la partecipazione del procuratore di Reggio Calabria Giovanni Bombardieri, del procuratore aggiunto Gaetano Paci, del comandante del Ros generale Pasquale Angelosanto, del comandante provinciale Carabinieri di Reggio Calabria colonnello Marco Guerrini e del comandante del I Reparto investigativo del Ros colonnello Fabio Bottino. 

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