Morti sul lavoro. Non si ferma la strage, 3 vittime in 24 ore

2 Novembre 2021
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 Non si ferma la strage silenziosa di morti sul lavoro. Dopo 40 giorni di ricovero all’ospedale di Careggi nella notte è deceduta Tiziana Bruschi, 58 anni, operaia in una ditta di materie plastiche a Scandicci (Firenze). Il 2 settembre la donna sarebbe stata travolta nel magazzino dell’azienda da un bancale carico di merce, cadutole addosso da un’altezza di circa tre metri. La procura di Firenze ha aperto un’inchiesta per omicidio colposo e iscritto nel registro degli indagati il titolare dell’azienda.

In provincia di Alessandria, a perdere la vita è stato Antonello Lupo, operaio di 54 anni. Il suo corpo è stato trovato questa mattina all’interno della I-Pan, azienda che produce compensati e pannelli in legno di Coniolo Monferrato. La vittima, originaria di Vercelli, si occupava di trinciaggio del legno e stava finendo il turno di notte quando nell’effettuare un controllo su una passerella è caduto da un’altezza di circa tre metri. Ancora da chiarire se sia precipitato dopo aver avuto un malore o sia morto per il forte impatto a terra.

Il terzo incidente mortale di oggi ha avuto per protagonista un operaio edile di 48 anni, rimasto schiacciato da alcuni pannelli di metallo a Caerano San Marco nel Trevigiano. Ajdarovski Nazif, questo il nome della vittima, era di nazionalità macedone e abitava da anni a Pieve del Grappa. Nonostante i soccorsi siano stati rapidi, per il 48enne non c’è stato scampo: dai primi accertamenti, la morte è avvenuta per lo schiacciamento del cranio, dovuta alla caduta dei pesanti pannelli che lo hanno travolto. Sono solo gli ultimi nomi che si aggiungono alla Spoon River delle morti bianche: da inizio anno i lavoratori morti mentre svolgevano le loro mansioni quotidiane sono stati ben 722. Il 9 ottobre a perdere la vita era stato un operaio 28enne di Faicchio, nel beneventano che stava lavorando al ripristino dei cordoli di alcuni balconi in viale degli Atlantici a Benevento.

L’uomo, assieme a un collega 37enne, si trovava su una piattaforma sollevata da una gru. Il mezzo, per cause ancora da chiarire, si sarebbe ribaltato causando un volo di oltre 5 metri per i due operai.Per il 28enne, dopo una notte di sofferenze, non c’è stato niente da fare.Giovedì 7 ottobre, si era registrata un’altra vittima: a perdere la vita è stato un operaio di Andria, in provincia di Barletta-Andria-Trani, caduto in una cisterna contenente mosto in un’azienda agricola. La vittima sarebbe un 30enne; vani i tentativi prolungati di rianimarlo da parte dei soccorritori accorsi sul posto.

Sempre nella mattina del 7 ottobre, due operai sono rimasti ustionati in un’azienda del petrolchimico di Brindisi. Stando a quanto si apprende, i due stavano eseguendo lavori di coibentazione termica per conto di una ditta appaltatrice, quando è divampato un incendio. Gli operai hanno riportato ustioni sul 50 per cento del corpo e sono ricoverati nel centro grandi ustionati dell’ospedale di Brindisi.

La mattina del 1 ottobre è morto un operaio edile che è precipitato da circa 6 metri, dal ponteggio edile all’interno del cantiere in cui stava lavorando a Lavarone, in Trentino. La vittima è un 61enne di origine straniera. Nonostante i soccorsi siano arrivati immediatamente, per l’uomo non c’è stato nulla da fare.

Sempre il 1 ottobre, ad Opera, alle porte di Milano, I.V., un operaio 40enne, è morto dopo essere caduto dal capannone dove stava lavorando nella zona industriale del comune alle porte di Milano.Il 30 settembre ad Albinea, frazione di Borzano, in provincia di Reggio Emilia, un operaio di 56 anni è caduto da un’impalcatura ed è deceduto per le gravi lesioni riportate precipitando da 10 metri d’altezza. L’uomo stava lavorando alla manutenzione di un tetto.

Lo stesso giorno a Rodda (Cuneo) è morto un 60enne, rimasto schiacciato dal trattore che stava guidando in località Roccabella, sul versante del paese che guarda verso Gallo Grinzane.

A Mosciano Sant’Angelo, provincia di Teramo, ha perso invece la vita Gabriele Grosso, 71enne ucciso dal ribaltamento del trattore che stava guidando presso una strada scoscesa.Il 29 settembre, in Puglia, un operaio è morto dopo essere stato investito da un mezzo pesante sull’autostrada A14 Bologna-Taranto, nel tratto compreso fra Poggio Imperiale e San Severo (Foggia).Nel brindisino, un operaio è morto nel crollo del solaio di una palazzina in fase di ristrutturazione a Mesagne. Aveva 41 anni e viveva a Mesagne.

La tragedia è avvenuta nella tarda mattinata nel cantiere di via Maiella. A Roma, nel quartiere dell’Eur, un operaio è morto dopo essere caduto da un’impalcatura all’undicesimo piano di un palazzo in viale America 311. A Bolzano, un agricoltore di 59 anni originario di Lana, è rimasto schiacciato dal trattore mentre era al lavoro nel terreno di sua proprietà a Rifiano. Il 28 settembre a Milano, due operai sono stati trovati morti in un deposito di azoto liquido dell’ospedale Humanitas di Rozzano. I due uomini, Singh Jagdeep, 42 anni, nazionalità indiana, residente a Piancogno, e il bresciano Emanuele Zanin, 46 anni, dipendenti della ditta di autotrasporti bergamasca Pe, erano arrivati con un camion cisterna per riempire un serbatoio nel Campus Ricerca dell’ospedale, ma qualcosa è andato storto. I due sono stati investiti da una perdita di gas mentre stavano ricaricando una cisterna di azoto liquido, usato nei laboratori dell’università e per alimentare l’impianto antincendio.

Un operaio è morto cadendo da un’impalcatura a Nichelino, nell’hinterland torinese. L’incidente in via XXV Aprile, l’uomo, di cui non sono state rese note le generalità, sarebbe caduto da un’altezza di circa due metri. A Padova è deceduto un operaio della ditta Lavor Metal di Loreggia, nella provincia patavina. L’uomo stava lavorando su un’impalcatura a un’altezza di 5 metri al momento di una caduta poi rivelatasi fatale, come confermano i carabinieri di Padova giunti sul posto.

In provincia di Pisa è morto decapitato da una trebbiatrice un uomo di 54 anni: l’incidente è avvenuto attorno alle 20.40 a Pontasserchio in via Pasteur.

Il 18 settembre un operaio di 48 anni, Giuseppe Siino, palermitano di origine, è deceduto per le conseguenze dei traumi riportati in un incidente avvenuto nello stabilimento della Alma Spa di Campi Bisenzio (Firenze), azienda tessile specializzata nella produzione di moquettes. Secondo una prima ricostruzione, l’uomo sarebbe stato schiacciato da un rullo di un macchinario dal quale lo hanno estratto i vigili del fuoco. La procura di Firenze, come da prassi, ha aperto un fascicolo per appurare la dinamica dei fatti e le circostanze.

Il 16 settembre a perdere la vita è stato un operaio di 59 anni, a Marano in provincia di Napoli. Mentre tinteggiava la facciata di una villetta è caduto dall’impalcatura di 4 metri battendo la testa a terra. Il 59enne è morto sul colpo e non indossava il casco protettivo. Era con un collega, entrambi pare fossero ‘in nero’. E cadendo da un’impalcatura è morto, lo stesso giorno ma a Genova, anche un 54enne, che lavorava a un palazzo in ristrutturazione. Martedì 14, invece, la nona vittima del lavoro in Trentino da inizio anno: Giovanni Delpero, 58 anni, da 30 addetto alla cabinovia che porta al ghiacciaio Presena. Mentre una settimana fa, domenica 12 settembre, un uomo di 33 anni è rimasto schiacciato dall’albero che stava tagliando in un agriturismo di Ghizzano (Pisa).Tre vittime ci sono state solo l’8 settembre. La prima a Napoli, un 59enne morto nel cantiere della metropolitana; la seconda a Pietrasanta, in provincia di Lucca, un 54enne rimasto schiacciato da due lastre di marmo; la terza a Castiglion Fiorentino (Arezzo), un 73enne caduto da un’altezza di circa 6 metri da un albero in un’azienda agricola.

Il 3 agosto invece è stata Laila El Harim, 41enne della provincia di Modena, a perdere la vita: è rimasta incastrata nella fustellatrice della ditta Bombonette di Camposanto. Due giorni dopo, il 5 agosto, è morto un operaio di 53 anni in un cantiere dell’autostrada A15 nei pressi di Parma, mentre il 9 agosto un altro operaio di 47 anni a San Giovanni Rotondo, nel Foggiano, è rimasto schiacciato da una lastra di calcestruzzo, e il 10 agosto un operaio di 36 anni è precipitato da un’altezza di circa 8 metri a San Paolo d’Argon, nel Bergamasco.

A riaccendere i riflettori sugli incidenti sui luoghi di lavoro era stata la morte di Luana D’Orazio, la giovane mamma di 22 anni schiacciata da un macchinario il 3 maggio mentre lavorava in un’azienda tessile di Montemurlo, in provincia di Prato. Secondo la Procura, l’orditoio sarebbe stato manomesso per velocizzare la produzione. In Italia si muore ogni giorno per lavoro. Solo nei primi sei mesi di quest’anno l’Inail ha registrato 538 vittime, 3 al giorno.

Già il 29 aprile in poche ore si era verificata una strage: una trave aveva ceduto nel deposito Amazon di Alessandria, investendo sei persone e causando un morto e cinque feriti, mentre nel porto di Taranto aveva perso la vita un gruista di 49 anni, precipitato sulla banchina, e a Montebelluna (Treviso) un operaio di 23 anni era stato investito da un’impalcatura, morendo sul colpo. Il 6 maggio a Pagazzano, nel bergamasco, un uomo di 46 anni era rimasto schiacciato da una lastra di cemento staccatasi dalla gru che stava manovrando. Il giorno successivo il dramma a Busto Arsizio, in provincia di Varese. A perdere la vita Cristian Martinelli, 49 anni, schiacciato da un tornio meccanico mentre era al lavoro in un’azienda di estrusione di materie plastiche.

Il 18 maggio ha perso la vita Armando Rocco Mita, contadino di San Mauro Forte in provincia di Matera, travolto dal trattore. Nelle stesse ore a Croara di Gazzola, in provincia di Piacenza, un operaio di origine ucraina è stato schiacciato da un cancello di acciaio che stava montando in un cantiere edile e si è sganciato dalle guide. Le due morti si aggiungono a quella di Sergio Persico, 53 anni, di Orio al Serio, mulettista morto il 17 maggio a Spirano. La sua è stata la terza morte bianca in una decina di giorni nella provincia orobica. Il 6 maggio a perdere la vita è stato Maurizio Gritti, 46 anni, di Calcinate, titolare di una impresa edile schiacciato da una lastra di cemento armato che stava posizionando. Appena due giorni dopo un altro lavoratore di San Paolo d’Argon, in provincia di Bergamo, ha perso la vita in un cantiere di Tradate (Varese). Marco Oldrati, questo il nome dell’artigiano, aveva 52 anni ed è caduto da una impalcatura da circa 4 metri di altezza.

Il 28 maggio in un’azienda alimentare del Pavese, la Digima di Villanterio, che si occupa di raccolta e lavorazione dei sottoprodotti della macellazione, si è rotta una tubazione di vapore, che conteneva ammoniaca, travolgendo due operai che hanno perso la vita. Due giorni dopo, il 30 maggio, un grave incidente sul lavoro in una fonderia di Torbole di Casaglia, nel Bresciano, è costato la vita a operaio di 55 anni, morto mentre stava pulendo un condotto. 

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