Maroni, processo per presunte pressioni per assunzione di un’amica

29 Settembre 2020
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“Andare a processo per un fatto in cui non c’entro nulla mi fa sentire vittima di una vera ingiustizia, come purtroppo accade troppo spesso. Ma ho le spalle larghe, ne ho passate tante e superero’ anche questa ennesima ingiustizia. E non intendo rassegnarmi: bisogna tornare a lottare per una giustizia giusta”. L’ex presidente della Regione Lombardia Roberto Maroni commenta cosi’ il rinvio a giudizio per il caso di un contratto di cui ha beneficiato l’architetto Giulia Capel Badino in una societa’ regionale, con le accuse di induzione indebita e turbata liberta’ nel procedimento di scelta del contraente. “Sono stato rinviato a giudizio perche’ da Governatore avrei favorito l’assegnazione di una consulenza professionale da parte di ILSPA. E’ falso: l’incarico fu assegnato dalla societa’ regionale in data 27 aprile 2018, quando io da oltre due mesi non ero piu’ il Governatore” afferma Maroni in un post su Facebook. “La societa’ – sostiene l’ex governatore – agi’ dunque in piena autonomia, conferendo un affidamento diretto ‘sotto soglia’ in modo assolutamente regolare: per quel tipo di incarico la legge non prevede alcuna procedura di gara”.

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