Ma quale superamento di Dublino. L’Europa ci prende in giro

25 Settembre 2020
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di Carlo Andreoli – Dopo aver esultato per qualche ora, Conte e i suoi prodi prendono l’ennesima sberla da Bruxelles, questa volta dal fronte immigrazione. Mercoledì la “graziosa”  presidente Ursula Von der Layen aveva annunciato il bisogno di superare il trattato di Dublino e di ridefinire un piano solidale e collaborativo tra tutti e 27 paesi dell’Unione, creando una “politica migratoria davvero europea”.

La bozza di questo rivoluzionario piano di superamento, riconferma il principio più controverso “del Paese di primo sbarco”, spettando a quest’ultimo la responsabilità. L’unica differenza si sostanzia nel fatto che il Paese di primo sbarco potrebbe ricorrere a una solidarietà obbligatoria che consiste, riprendendo le parole del vicepresidente esecutivo della Commissione, «Tutti gli Stati UE dovranno mostrare solidarietà verso i Paesi sotto pressione: potranno farlo o con i ricollocamenti, o con i rimpatri sponsorizzati. Sono queste le due componenti fondamentali del meccanismo di solidarietà obbligatorio. »Uno scenario ben lontano da quello sperato dall’Italia e dal Premier Conte. Anche il Ministro dell’Interno Lamorgese si è espressa dubbiosa da quanto presentato da Bruxelles: « le ipotesi di dare responsabilità di rimpatrio agli Stati membri diversi da quelli di sbarco mi sembrano difficilmente coniugabili con l’efficienza e la rapidità. »

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