Lockdown per i non vaccinati. Alto Adige verso modello austriaco?

2 Novembre 2021
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 In Alto Adige si pensa già ai tradizionali mercatini di Natale (obbligo green pass) ma nel frattempo cresce la preoccupazione perché la situazione del contagio da Covid-19 sta peggiorando. La provincia di Bolzano, che nel maggio del 2020 aveva cercato la fuga dando il la’ alla ‘fase 2’ in base alla legge provinciale approvata in una notte per poi riallinearsi con Roma, ora rischia di diventare ‘zona gialla’. Una colorazione, almeno per il momento, non riguarderebbe altri territori italiano. In Alto Adige non si esclude possa venire applicato il modello austriaco, ovvero l’introduzione di misure restrittive che si basano sul numero dei ricoveri in terapia intensiva o comunque nei normali reparti. Il ‘livello 5’ austriaco, il massimo della scala dell’emergenza, prevede il lockdown per i non vaccinati. Nelle località altoatesine, siano esse le città di fondovalle oppure gli isolati paesini e le sperdute malghe sulle pendici delle montagne già innevate, la popolazione vaccinabile sopra i 12 anni immunizzata è pari al 76,8% (360.334 persone su una popolazione complessiva di 530.000).

Si tratta della percentuale più bassa d’Italia che rispecchia la vocazione ‘no-vax’ del territorio più settentrionale dello Stivale che storicamente ha un forte influsso germanofono. Ai tanti cittadini contrari a qualsiasi vaccino si aggiungono i ‘no covid-vax’. E’ proprio all’Austria che il governo altoatesino potrebbe guardare. Il presidente della Provincia Autonoma di Bolzano, Arno Kompatscher oggi è stato chiaro, “le cifre stanno peggiorando, abbiamo sempre più infezioni, la situazione è correlata alle vaccinazioni e purtroppo abbiamo la conferma che la scienza dice da mesi, meno vaccinati e più rischio, meno vaccinati e più infezioni e persone ricoverate”. Il governatore ha poi aggiunto, “noi mettiamo a disposizione tutti i sistemi per potersi vaccinare, lo stesso generale Figliuolo ha detto che la logistica è perfetta”. 

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