“Da Pfizer arriveranno 10mila dosi il 26 dicembre allo Spallanzani di Roma che poi saranno trasferite ai vari centri regionali per il Vaccination day del 27 dicembre. Dopo queste prime vaccinazioni dal grande valore simbolico, tra il 30 dicembre e il 4 gennaio dovremmo avere in arrivo nei circa 300 siti regionali scelti altre 3 milioni e 400mila dosi Pfizer (prima somministrazione e richiamo da somministrare tre settimane dopo) per un milione e 700 mila persone in Italia tra operatori sanitari, personale e ospiti anziani di residenze sanitarie assistite. Ricordo che sette giorni dopo la seconda dose la copertura del vaccino è attesa essere nell’ordine del 95%, anche se solo il tempo e un’osservazione attenta ci permetteranno di capire quanto dura l’immunità: parecchi mesi di sicuro, l’incognita è su intervalli temporali più lunghi”.
Lo afferma Franco Locatelli, presidente del Consiglio superiore di sanità, in una intervista a Il Fatto Quotidiano. “In tutto dal vaccino americano-tedesco Pfizer-Biontech – precisa – ci toccano il 13,4% delle dosi destinate all’Europa: nei prossimi nove mesi è stato promesso dalla multinazionale l’arrivo in Italia in tutto di quasi 27 milioni di dosi. Da Moderna, il cui vaccino ci si aspetta essere approvato il 9 gennaio, dovremmo avere 10,8 milioni di dosi sempre nei primi nove mesi del prossimo anno e si sta lavorando, soprattutto la struttura commissariale, per avere dosi addizionali di entrambi i vaccini. Inoltre avremo a disposizione con tempistiche da definire dosi anche di altri vaccini: il tedesco Curevac e l’americano Johnson e Johnson. L’obiettivo è avere a fine estate, inizio autunno 2021, almeno 42 milioni di vaccinati in Italia, il 70% della popolazione. Citerei anche il vaccino tutto italiano sviluppato con uno sforzo congiunto di Reithera, ministero dell’Università e della ricerca, Regione Lazio e Spallanzani: è terminata la fase 1 e si sono osservati un profilo di sicurezza decisamente buono, una risposta immunitaria superiore agli infettati da SarsCov2 e una efficacia sugli anziani paragonabile a quella sui giovani”.