Legittima difesa. Sparò al ladro, non più punibile

15 Marzo 2021
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Fredy Pacini agi’ “sicuramente in modo avventato e precipitoso, eccedendo colposamente i limiti di difesa legittima putativa” ma nel caso in esame e’ configurabile lo stato di “grave turbamento derivante dalla situazione di pericolo attuale” che la nuova legge sulla legittima difesa ha introdotto come causa di non punibilita’. Pacini dichiaro’ di essere in preda al panico e di non essersi neanche reso conto di quanti colpi aveva sparato. Cosi’ il gip di Arezzo nel provvedimento di archiviazione del procedimento a carico di Fredy Pacini che il 28 novembre di tre anni fa sparo’ e uccise un 29enne che era entrato nella sua officina in provincia di Arezzo dove l’imputato dormiva dopo aver subito piu’ furti, tentati o riusciti. Per il giudice “e’ ragionevole che Pacini possa essersi prefigurato che, di li’ a poco, si sarebbe potuto trovare in serio pericolo di vita e che abbiamo temuto per la sua incolumita’.

A cio’ si aggiunga che il fatto e’ avvenuto in piena notte, in una zona isolata e che le forze dell’ordine, quand’anche fossero state allertate immediatamente dall’impianto di allarme, non sarebbero potute intervenire sul luogo prima di 15-20 minuti”. Per il gip inoltre “che il Pacini possa aver agito realmente in uno stato di ‘grave turbamento’ puo’ desumersi per un verso dall’elevato numero di colpi di pistola sparati in rapida successione e verosimilmente in maniera meccanica e per altro verso dal gesto, apparentemente irrazionale ma giustificato in concreto dall’indagato con la necessita’ di non svegliare la figlia e la nipote, di disattivare l’allarme nell’imminenza dell’aggressione”.

Photo by Jakob Owens

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