La nostra “è una Costituzione ‘autonomista’, che affida alle autonomie locali, con il criterio della sussidiarietà, la responsabilità di dare risposte ai cittadini”. Così il presidente della Repubblica Sergio Mattarella intervenendo alla Biennale dell’economia cooperativa, a Bologna.
Poi il capo dello Stato ha affrontato altri temi urgenti.
“I Costituenti affermano una visione pluralista del sistema economico , respingendo la classica dicotomia impresa privata-impresa pubblica, per aprire alla diffusione del potere economico – ha proseguito -. Non a caso lo stesso art 45, al secondo comma, si occupa delle imprese artigiane che sono alle nostre spalle ci dice che la visione della cooperazione come impresa residua – sostanzialmente supporto a economie deboli, ad aree fragili – ha lasciato il posto a un ‘terzo genere’ di impresa fra privata e pubblica, suscettibile di operare – l’Europa lo dimostra – a ogni livello di potenzialità economica”.
“Cos’è l’economia se non l’organizzazione della risposta ai bisogni della comunità? A cosa servirebbe, diversamente? All’impresa cooperativa la Repubblica indica un fine: l’utilità sociale. All’impresa privata (art. 41), l’utilità sociale è posta come limite: non può essere in contrasto con essa La disciplina dell’attività economica trova declinazione negli articoli da 41 a 46 della Costituzione Art 42: la funzione sociale della proprietà privata Art. 43: servizi pubblici essenziali, fonti di energia, situazioni di monopolio: diritto dello Stato di trasferirle – ‘a fini di utilità generale’ – a se stesso, oppure ‘a comunità di lavoratori. o utenti’ Art. 44: sfruttamento razionale del suolo ed equi rapporti sociali in agricoltura Art. 46: diritto dei lavoratori a collaborare alla gestione delle aziende Non è questa, la descrizione puntuale di quel che vogliono essere le cooperative? cui ambisce il mondo della cooperazione? Certo, molta strada rimane ancora da fare, ma la direzione del cammino è inequivocabile”.
“Le cooperative hanno accompagnato lo sviluppo dell’Italia, conquistandosi spazi proprio nei momenti di crisi, come avvenuto a metà degli anni ’80, con la legge Marcora” ha ricordato Mattarella, sottolineando come la cooperazione italiana abbia ormai “in settori strategici, posizioni di assoluto rilievo”.
(Nella foto in apertura, il Presidente della Repubblica Sergio Mattarella in occasione della cerimonia di inaugurazione della Biennale dell’Economia Cooperativa)
Ma “la cooperazione non vive fuori dal mercato. Sta nel mercato”. “La condizione del reinvestimento degli utili non sottrae l’impresa alla competizione con altri attori e al dovere di progettualità economica e finanziaria”. “Siete parte della storia d’Italia. Anche questa e’ una ricchezza. Storia di sacrifici, di progressi, di drammatiche cadute come l’avvento del fascismo, nel segno di una cieca violenza. Violenza che individui’ come bersaglio proprio i lavoratori riuniti nelle cooperative”.
Ora e nel passato le cooperative sono state “motrici di cambiamento, fattori di equilibrio e di inclusione, strumenti di promozione di uguaglianza, elementi del capitale sociale del Paese” dunque “protagonista nell’edificazione della Repubblica”.
credit foto Quirinale