“L’Associazione nazionale magistrati chiede con forza che la giurisdizione sia rispettata come esercizio di una funzione del tutto autonoma ed indipendente. Non può attendersi dalla magistratura che assuma decisioni ispirate dalla necessità di collaborazione con il governo di turno. Se agisse facendosi carico delle attese della politica, la magistratura tradirebbe il mandato costituzionale”. Così la Giunta esecutiva centrale dell’Associazione nazionale magistrati in una nota.
“I magistrati esprimono discussione quando il dileggio prende luogo della critica e il dissenso dei più alti esponenti del governo viene affidato ad accuse di pregiudizialità ideologica, di abnormità o di esondazione nella sfera riservata alla politica”, prosegue l’Anm.
Per la Giunta esecutiva centrale dell’Associazione nazionale magistrati “è sorprendente che questa elementare evidenza democratica deve essere riaffermata per rispondere alle aspre e strumentali polemiche che si sono scatenate all’indomani delle ordinanze con cui la sezione specializzata del tribunale di Roma non ha convalidato il trattenimento di alcuni richiedenti asilo allocati nel centro sito in territorio albanese. I provvedimenti giudiziari possono certo essere critici i magistrati italiani non sono chiusi alla critica anche severa ma rispettosa del loro ruolo”.
L’Anm ha anche parlato di “manifestazioni di dichiarata insofferenza nei confronti di una funzione che risponde soltanto alla legge e in alcune materie, come l’immigrazione, prioritariamente al diritto sovranazionale ed europeo in particolare. L’auspicio – conclude la nota – è che si prenda tutti consapevolezza che primo interesse della collettività intera è la salvaguardia della credibilità delle sue Istituzioni. Le ricorrenti accuse di politicizzazione in danno di quei magistrati che assumono decisioni sgradite alla Politica offendono, prima ancora che i magistrati e la Magistratura, il Paese e il suo assetto democratico”.