di Benedetta Baiocchi – Davide Vecchi, direttore del Corriere dell’Umbria, tra il serio e il faceto lancia una provocazione dal suo quotidiano e scrive, testuale, sulla vicenda dell’incidente che ha coinvolto il campione paraolimpico:
“Qualcosa si potrebbe fare per aiutare Alex Zanardi. Una cosa semplice: togliere le indagini sull’incidente che lo ha coinvolto dalle mani della Procura di Siena. È ovviamente una provocazione. Ma visti i precedenti investigativi del Palazzo di giustizia toscano, sarebbe auspicabile”.
Vecchi critica l’indagine che mette sul tavolo degli imputati il giro in handbike. “E poi a che pro? Forse per indagare Zanardi, o magari i suoi familiari? O i suoi compagni di sgambata? Visto che sono almeno tre potrebbe uscirne una bella incriminazione per associazione a delinquere finalizzata all’allenamento”.
Ma l’obiettivo del quotidiano è ampliare lo spettro dell’analisi giornalistica su un episodio del 2013, la morte di David Rossi. Ecco qua servito il lettore.
“Ma i precedenti di Siena dimostrano che tutto può accadere. Le tesi fantasiose da queste parti abbondano. Un caso su tutti è quello di David Rossi, il manager di Mps, trovato morto la sera del 6 marzo 2013 sulla strada sotto la finestra del suo ufficio. Archiviato due volte come suicidio. A prescindere dalle risultanze investigative che gli stessi periti della Procura avevano raggiunto certificando che prima di morire Rossi aveva subito delle percosse. Ma questo nella seconda indagine”.
Il resto è tutto qui, da leggere. https://corrieredellumbria.corr.it/news/davide-vecchi/23401145/incidente-alex-zanardi-togliere-inchiesta-pm-caso-david-rossi-siena.htm