Inevitabilmente la contraffazione e il mercato nero trovano mercato quando arriva il proibizionismo e le restrizioni.
E’ il caso dei certificati falsi per il Covd negativo per evitare quarantene, per spostarsi, e per mascherare la positivitià. E’ accaduto in diversi cittadini provenienti dal Bangladesh ma è un fenomeno che interessa anche l’Italia, come ha affermato il viceministro alla Salute, Pierpaolo Sileri.
Sui voli bloccati dal paese asiatico, Sileri ha spiegato che “E’ stata una decisione necessaria, poiché su quel volo vi è stato un numero importante di tamponi positivi. Proveniendo da un’area ad alto rischio è stato necessario bloccare i voli. Si tratta di una situazione transitoria, ma dobbiamo stare attenti ai casi di rientro. Certificati medici falsi? Non so, ma comunque non basta un semplice certificato per evitare di fare la quarantena. Purtroppo la certificazione falsa non è un’esclusiva di altri Paesi, anche in Italia troviamo certificazioni false ed è un qualcosa che va osteggiato”.
Parlando a Radio Cusano Campus sui test ha anche affermato: “Mi aspettavo più adesione. Forse c’è stato qualche errore nell’informazione, un ritardo nella partenza, probabilmente troppo pregiudizio da parte dei cittadini che non sanno che i tamponi oggi vengono fatti immediatamente”, ha aggiunto commentando i test sierologici. “Ogni focolaio è una battaglia, ne avremmo diversi ogni giorno, l’importante è controllarli e spegnerli”, ha concluso.
Ma sulla tempistica dei tamponi non è vero che vengono fatti in tempo reale. Insomma, la burocrazia sanitaria ci mette il carico dal 90 per creare le condizioni della contraffazione.