Infrastrutture mediche e livelli di assistenza. Passano a pieni voti Emilia Romagna e Veneto

9 Giugno 2022
Lettura 2 min

Nel corso degli anni, la medicina contemporanea ha conosciuto grandi cambiamenti e, ad oggi, le tecniche adoperate nella cura e nel trattamento delle malattie sono diventate sempre più sofisticate. Come anche affermato dalla Commissione Europea, possiamo parlare appunto di digitalizzazione della sanità, ossia l’applicazione di tecniche innovative nei processi medici come robotica, intelligenza artificiale, nanotecnologia, uso di stampanti 3D e molte altre.
Insomma il mondo della medicina sta conoscendo un rapido sviluppo che vede unire le competenze umane con le facilitazioni della tecnologia moderna.

Cosa ci riserva ancora il futuro nel campo medico?
Il monitoraggio e la gestione della salute, la diagnosi e prevenzioni di malattie e patologie meno e più gravi sono diventati procedimenti molto più semplificati da quando la tecnologia è stata adottata nelle strutture cliniche pubbliche e private.

Proprio la Commissione Europea incentiva la “digital transformation” in tutti i settori più importanti, come nel campo dei trasporti pubblici, delle energie rinnovabili e, soprattutto dei sistemi sanitari: specialmente dopo la pandemia da Covid-19 si è ritenuto accelerare e investire sempre di più in questo settore al fine di meglio rispondere ad altri eventi del genere.

Digital transformation in Europa e Italia
Ancora prima della situazione pandemica, gli investimenti nella digitalizzazione sanitaria erano già alti: nel 2018, secondo alcune ricerche condotte da MedTech Europe, il mercato europeo della tecnologia medica era dominato dalla Germania, con circa il 27% del mercato totale. A seguire, troviamo Francia (15%), Regno Unito (11%) e Italia (10%).
In Italia, effettivamente, il progresso tecnologico nelle infrastrutture mediche è severamente valutato tramite il Nuovo Sistema di Garanzia (NSG), il quale permette di misurare l’efficacia e l’appropriatezza delle cure e delle prestazioni mediche (LEA, Livelli Essenziali di Assistenza).
Questo sistema di valutazione prende in considerazione ben 88 differenti metriche che possono essere raggruppati in tre grandi categorie:

Area distrettuale
Area ospedaliera
Area di prevenzione
Sulla base dei risultati ottenuti nel 2019, le migliori infrastrutture ospedaliere si trovano nel nord Italia: in testa alla classifica infatti abbiamo l’Emilia-Romagna (con una valutazione complessiva di 94,5 su 100), seguita da Veneto (92,8) e Toscana (90,2). Nelle ultime posizioni invece abbiamo Valle d’Aosta (con 60,9), P.A. di Bolzano (59,2) e Calabria (54,3).

Di seguito una mappa interattiva con tutti i risultati:

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(grafica a cura di internet-casa.com)

Cosa si può fare con la digitalizzazione nel campo sanitario?
Alcuni esempi straordinari e quasi al limite della fantascienza li troviamo negli U.S.A.
Recentemente infatti, è stato sviluppato una piccola opera d’arte di ingegneria robotica, ossia un minuscolo “granchio robot” controllato da remoto. “Peekytoe” è il nome del progetto e le dimensioni ridotte del robot (largo circa mezzo millimetro) consentono a questo di facilitare alcuni procedimenti medici, come pulire arterie e fermare emorragie; addirittura, potrebbe essere rilevante per la rimozione dei tumori.


Anche l’utilizzo delle stampanti 3D è in costante aumento nel mondo della medicina moderna: sempre negli Stati Uniti è stato trapiantato per la prima volta un orecchio umano artificiale, appunto creato grazie ad una stampante 3D. Questo è stato trapiantato ad un giovane donna di 20 anni affetta da microtia, una patologia congenita che non consente un regolare sviluppo dell’orecchio esterno, andando a deformarlo.

Insomma, la sperimentazione clinica di queste tecnologie sta dando i propri frutti e riusciamo a vedere grandi miglioramenti che in passato immaginavamo solamente. Cosa ci aspetta per il futuro? A quali altri traguardi assisteremo?

fonte: https://internet-casa.com/digital-transformation-sistema-sanitario/

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