Infermieri lasciati a digiuno, il Nursind: niente buoni pasto

27 Dicembre 2021
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Infermieri brianzoli lasciati a digiuno se lavorano la sera, la notte, nei fine settimana e nei giorni festivi. Mensa chiusa e nessun buono pasto riconosciuto per i turnisti che devono organizzarsi a proprie spese per il pasto che, come prevede la legge, è un loro diritto.

Così il NurSind – il maggiore sindacato degli infermieri – ha deciso di scendere in campo e di richiedere (anche attraverso i propri legali) il riconoscimento di quel diritto che ad oggi viene negato. Anche all’ospedale San Gerardo di Monza e all’Asst Brianza.

Una recente sentenza della Cassazione ha stabilito che chi non ha avuto la possibilità di fruire della mensa la sera e nei festivi ha comunque il diritto di vedersi riconosciuto l’equivalente economico del buono pasto. E gli infermieri brianzoli in mensa non riescono ad andare, non solo perché alle 15 il servizio chiude.

“Il problema è anche un altro – precisa Donato Cosi segretario territoriale NurSind Monza e Brianza, e componente della direzione nazionale NurSind -. Il problema è che, soprattutto in alcuni reparti, manca il personale e se ci sono due infermieri a seguire 20 pazienti uno non si può assentare per andare a mangiare. Anche se è un suo diritto visto che dopo 6 ore di lavoro è prevista la pausa di mezz’ora per il pranzo”.

La richiesta è chiara: per chi fa il turno del pomeriggio (dalle 14 alle 21) e della notte (dalle 20.30 alle 7.30) non potendo accedere alla mensa che venga erogato il buono pasto.

“Già alcune segreterie NurSind hanno vinto questa battaglia che riconosce ai lavoratori turnisti il diritto del buono pasto – prosegue Cosi -. Il buono pasto è un diritto che nelle nostre aziende viene spesso negato perché le mense sono chiuse la sera e nei giorni festivi. Ma gli infermieri la sera, di notte, a Natale, a Pasqua e a Ferragosto lavorano lo stesso. Ma, ironia della sorta, a loro non è concesso il diritto di mangiare”

Un problema che negli ultimi due anni di pandemia viene particolarmente sentito dagli infermieri. “Eroi” lasciati a digiuno se lavorano quando la mensa è chiusa. “Eroi” che per l’ennesima volta vengono beffati dalla istituzioni.

“Siamo stanchi di questo ennesimo menefreghismo nei confronti di quelli che vengono definiti dalle direzioni generali e dai politici eroi – conclude Cosi -. Ma che poi vengono lasciati con la pancia e il portafoglio vuoti”.

Il Nursind Lombardia sta portando avanti questa battaglia per il riconoscimento del recupero del buono pasto per gli infermieri turnisti h24 e h12 con turno di 7 ore che non hanno fruito della mensa.

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Direttrice: Stefania Piazzo
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