di Riccardo Rocchesso – Lo Stato, tramite l’ultimo dpcm, ha delegato alle regioni la facoltà di attivare misure ancora più restrittive sui cittadini. Ed infatti, in Campania, dove l’ego-nazional De Luca comanda, non si aspetta il Natale. Chiuse le scuole, solo lezioni a distanza. Ma, attenzione, arrivano le parole polemiche di Conte, che seguono, fatalità, quelle del ministro Azzolina, sulla decisione del governatore campano, quasi stupiti: “Chiudere così in blocco le scuole secondo me non è la migliore soluzione. Noi abbiamo lavorato tanto e in piena trasparenza – ha ricordato Conte -, e abbiamo detto che a scuola ci sarebbero state delle criticità. Abbiamo lavorato per realizzare delle condizioni di sicurezza, e i risultati che sono emersi sono che, dopo che il Ministero dell’istruzione ha confrontato i dati del contagio a scuola con l’Istituto superiore di Sanità, anche l’Istituto superiore della Sanità ha effettivamente confermato che la curva del contagio a scuola è molto, molto bassa”. Certo. Il gioco continuo del rimbalzo tra regioni e Stato. Infatti è proprio questa una delle novità del dpcm, lasciare spazio alle regioni sulle misure restrittive. Rimbalzando tra Stato e regione, come in una partita di ping-pong. Ma ormai ce ne siamo accorti tutti.

Il teatro di pulcinella. Conte “pizzica” De Luca sulla chiusure delle scuole. Ma è solo un ping-pong tra regione e Stato
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