di Carlo Andreoli – Il ddl Zan è stato presentato ed il pericolo della legge liberticida è alle porte. Per coloro che non avevano seguito nelle settimane passate, questa proposta di legge mira ad introdurre una norma contro l’omofobia.
Come avevamo portato alla luce a suo tempo, il disegno di legge presenta dei pericoli da non sottovalutare: in primis perché Il vero obiettivo è quello di raggirare la legge e mettere il bavaglio a chi sostiene che la famiglia è composta da un uomo e da una donna e i bambini hanno bisogno
di un padre e di una madre; in secondo luogo limitare il Sacro e inviolabile diritto di professare la propria fede, infatti vi è il rischio che anche un sacerdote, riportando la parola di Cristo, possa incorrere in questo
reato.
Il ddl presentato lunedì prevede, per chi non si allineasse alle follie LGBT, una pena fino 6 anni di reclusione.
Sembra una barzelletta ma è la dura e cruda realtà.
Il teatrino non finisce, perché a sorpresa, i movimenti femministi hanno criticato il testo presentato alla Camera, opponendosi all’espressione utilizzata nel ddl dell'”identità di genere” affermando che i sessi non
si cancellano.
A quanto pare la sinistra liberticida non ha ancora ben chiaro il fine della proposta di legge e quale sia lo scopo perseguito… Una domanda sorge spontanea, il famoso DDL non doveva essere la fine di ogni “discriminazione”?
A voi le conclusioni.

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