I partiti? In una legislatura non mai sono riusciti a far da soli. Senza il Colle non sanno dove andare

25 Gennaio 2022
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di Giovanni Robusti – Finalmente votano il prossimo Presidente. Finalmente perché di tutte queste chiacchiere veramente non se ne può veramente più. Ciascuno se la suona e se la canta. Nessuno che dica quello che veramente pensa. E chi pensa veramente, sta zitto.  

Tanti si domandano perché questi partiti che sono corsi a mettersi assieme attorno alla figura di Draghi, quando sino al giorno prima si sbranavano solo a vedere l’ombra l’un dell’altro, oggi nessuno lo vuole a capo dello Stato.  

Credo che questo comportamento sia veramente incomprensibile. O meglio, si capisce benissimo. Se si toglie al governo l’unico collante che tiene assieme cani e porci (senza entrare nel merito ! sic!!!!) si sfalda tutto e si va a votare. Ma in questo parlamento nessuno, ma proprio nessuno, vuole andare a votare. Tra rimescolamenti di equilibri elettorali e riduzione dei parlamentari 2 su 3 sanno che non torneranno nella bomboniera.  

In una legislatura non sono riusciti a mettere al governo un solo politico e adesso qualcuno vorrebbe mandare al colle la terza essenza della politica.  Ma dai! 

Eppure ci vorrebbe poco. Indicare Draghi, votarlo a maggioranza assoluta. Dopo di che mettersi nelle mani dello stesso. Se sapeva dove andare prima, lo può ben sapere anche dopo. In fin dei conti in una intera legislatura, i politici, non sono mai riusciti a fare un governo vero e sempre si sono rimessi alle decisioni del Colle. Prima prendendo uno che passava di lì, non per caso. Poi fidandosi di quello di cui oggi non si vorrebbero fidare.  

Draghi tace. E cosa dovrebbe dire. Non certo candidarsi stante che, Berlusconi a parte che ha sempre fatto storia a sè, nessuno si è mai candidato a quella carica.  

Certo se Draghi dovesse dire o far capire che, visto che è stato indicato dal Colle, al cambio del Presidente diventerebbe corretto che rimettesse il Suo incarico, sarebbe panico generale. E forse allora un po’ di buon senso, che altro non sarebbe se non dire quello che si pensa, potrebbe sbloccare la situazione. 

Ma ho poca fiducia. Ormai la politica, quella della raccolta dei voti che non è quella che dovrebbe governare, si fa sulle chiacchiere, sul far vedere non quello che è ma quello che sembra.  

Staremo a vedere.  

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