I milanesi, toccateci tutto ma non il condizionatore

19 Luglio 2022
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Milanesi virtuosi, quando parlano di se stessi, un po’ meno – molto meno – alla verifica delle reali intenzioni: se il 93% dei cittadini di Milano si dice “già attivo o intenzionato ad adottare comportamenti virtuosi di risparmio energetico”, solo il 22% è disposto a ridurre l’uso del condizionare d’estate e il 39% a diminuire la temperatura dei termosifoni d’inverno. E’ quanto risulta dai risultati della nuova ricerca di Changes Unipol, realizzata ed elaborata da Ipsos, e che ha esaminato come si stanno modificando i comportamenti e le attitudini dei cittadini di Milano nella quotidianità del’attuale crisi energetica. L’indagine evidenzia che le buone intenzioni dei milanesi sono accompagnata da una relativa concretezza anche per quanto riguarda piccole accortezze che richiedono sforzo minimo: non lasciar correre acqua inutilmente è il comportamento più diffuso, ma viene adottato solo dal 60% degli intervistati, seguito da scegliere elettrodomestici a più basso consumo o alta classe energetica (53%) e dall’azionare lavatrici e lavastoviglie solo a pieno carico (47%). Va invece registrato il merito di comportamenti virtuosi riguardo la mobilità: il 64% dei milanesi, a fronte di un 73% nazionale, dichiara oggi di utilizzare quotidianamente un’auto di proprietà per i propri spostamenti ma, e nelle intenzioni dei prossimi 6 mesi, questa quota scende al 54%. In crescita poi gli spostamenti a piedi (dal 29% al 34%) e l’utilizzo di veicoli in sharing (moto/scooter), che saranno utilizzati dal 5% della popolazione, a fronte dell’odierno 4%. Sostanzialmente stabili, invece, gli spostamenti in bici (dal 36% al 30%) e in crescita quelli con i mezzi pubblici (dal 37% al 42%). L’indagine ha anche esplorato le “preoccupazioni” dei milanesi nel contesto della crisi bellica in Ucraina riguardo le difficoltà di approvvigionamento di energia e il rincaro dei prezzi. Come ricaduta della guerra, ad impensierire gli abitanti di Milano è soprattutto la continua dipendenza dalle importazioni di energia dall’estero, indicata dal 48% dei milanesi come la prima preoccupazione in assoluto e comunque, per il 72% degli intervistati, tra le prime tre preoccupazioni. I timori dei milanesi si concentrano, sebbene con minore intensità, anche su altri due aspetti: il possibile ricorso all’energia nucleare – indicato dal 47% del campione tra le tre principali preoccupazioni e, nel 21% dei casi, come prima minaccia in assoluto – e l’apertura di nuove centrali a carbone: in questo caso è il 36% dei milanesi a mostrarsi nel complesso preoccupato, sebbene solo l’8 lo indichi come timore principale. Minore inquietudine destano, invece, la costruzione o l’aumento di produzione dei rigassificatori e la costruzione di nuovi gasdotti, indicati rispettivamente soltanto dal 4% (in entrambi i casi) degli intervistati come maggiore minaccia.

Foto di Gabriele Tirelli

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