Grillo rilancia: Parlamenti sono inutili. Politici? Estrazione a sorte

24 Settembre 2020
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 Che cos’è la democrazia per Beppe Grillo? La rete, ovviamente. Difende la sua piattaforma Rousseau, ribadisce di non credere più nei parlamenti e propone l’estrazione a sorte dei rappresentanti politici.

 “Quando abbiamo lanciato questo movimento ero un pasionario , ci credevo e mi divertivo a farlo. Ora bisogna dare un senso di leggerezza alla politica, un senso di ironia, perché stiamo andando verso derive di razzismo, e con una battuta il razzista lo metti a posto. L’umorismo è il muro del razzismo e del negazionismo”.

Il fondatore del Movimento Cinque Stelle, invitato a una tavola rotonda organizzata dal Parlamento Europeo, in collegamento con il presidente David Sassoli parla a ruota libera.

“Questa maledizione ci ha fatto capire che il telelavoro se e’ organizzato funziona”. Poi, facendo riferimento al Recovery fund, ha attaccato le politiche economiche europee: “State costruendo una societa’ del debito – ha ammonito – questa e’ la societa’ del debito”.

“Quando usiamo un referendum usiamo il massimo della espressione democratica. Domandarmi di votare si o no alla riduzione dei parlamentari, io che non credo più in una forma di rappresentanza parlamentare ma credo nella democrazia diretta fatta dai cittadini attraverso i referendum, e’ come chiedere ad un pacifista di essere a favore o meno della guerra”. Grillo difende la piattaforma sulla quale si e’ basata la partecipazione al voto del Movimento cinque stelle: Rousseau, uno strumento che potrebbe essere impiegato nell’evoluzione digitale nell’esercizio della democrazia.

“Si puo’ fare tutto con il voto digitale. Sono andato ancora a votare con una matita dietro una cabina. Cose che non concepisco. Noi abbiamo lanciato Rousseau dove un cittadino puo’ dire, votare a tutti i livelli, proporre una legge. Oggi si puo’ fare un referendum alla settimana”.

Il fondatore del M5s nel suo intervento ha preso in considerazione l’ipotesi dell’estrazione a sorte dei rappresentanti politici, e per giustificarla ha fatto il paio con il funzionamento della giustizia. “L’estrazione a sorte, perche’ no? Se una persona in una giuria popolare puo’ dare un ergastolo puo’ anche occuparsi, a tempo determinato, del suo comune, della sua regione, del suo Paese”.

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