Governo, due pesi e due misure. Su Napoli in piazza per Maradona, non si alza una voce contro le peggiori violazioni anti contagio. Nel resto del paese multe e chiusure

26 Novembre 2020
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di Roberto Gremmo – Questo governo a forte vocazione meridionalista si rivela paternalisticamente tollerante con gli eccessi del Sud ed inflessibilmente severo con la gente delle Alpi. Nessuno ha mosso un dito quando l’altra sera una folla di incontrollabili “pazzarielli” ha dato vita nelle vie di Napoli ad uno dei più pericolosi assembramenti con il pretesto di onorare un personaggio che in vita si era distinto politicamente per l’appoggio ad un regime dittatoriale come quello cubano, vantava una vita privata tutt’altro che esemplare e proprio nella città campana aveva avuto frequentazioni pericolose.

In diretta televisiva, abbiamo visto le peggiori violazioni delle famose regole antivirus da parte di decine e decine di napoletani che sotto gli occhi benevoli del loro sindaco e nell’estasi commemorativa uscivano di casa in piena notte e bellamente facevano quello che pareva a loro. E non si è alzata una voce a richiamarli ad un più sobrio comportamento.

Uno spettacolo indecente. Alla tolleranza per queste manifestazioni fuori controllo fa da contraltare l’inflessibile rigorismo governativo che paventando il rischio (non la certezza) di altri assembramenti inibisce a priori la riapertura degli impianti sciistici dell’Arco alpino, dando l’impressione di considerare imprenditori ed operatori turistici del Nord come degli irresponsabili, incapaci persino di organizzare un minimo di distanziamento in sport che, quasi per definizione, impongono la lontananza, non fosse altro che quella imposta dalla lunghezza degli sci.

Due pesi e due misure? Tolleranza per il Sud e ferreo rigore al Nord ?Mancando una vera rappresentanza politica del Settentrione, il meridionalismo la fa da padrone, non solo come mentalità ma anche nelle leggi, sempre più permissive e generose per mezz’Italia soltanto, come dimostra la cosìdetta “fiscalità di vantaggio” che favorisce soltanto le ditte del Meridione.

Oggi, timidamente, si alzano al Nord voci di protesta per decisioni dannose per l’economia delle località turistiche ma sono lamentele tardive e che avranno poco peso.

Per di più arrivano da una classe politica nostrana che si muove adesso che sono in gioco gli interessi delle grandi società turistiche, alberghiere e sciistiche ma non ha mai alzato la voce quando nei decenni passati la colonizzazione delle Alpi ha distrutto quasi completamente le comunità di montagna rapinate delle loro ricchezze (le acque), scippate di una rappresentanza politica (svuotamento delle Province e nascita delle Città metropolitane) per non parlare della distruzione del loro patrimonio linguistico (privilegio per le così dette minoranze e marginalizzazione per i dialetti).Per le nostre vallate non c’è speranza ? Purtroppo… l’unico Speranza fa il ministro.

Immagine tratte dalla diretta di Local Team a Napoli

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