Gli italiani e le italiane si laicizzano mentre lo stato si Vaticanizza

3 Aprile 2023
Lettura 2 min

di Sergio Bianchini – Su Repubblica del 3 aprile Laura Sabbadini pubblica i dati ISTAT relativi alla pratica religiosa delle italiane.

Negli ultimi 20 anni la percentuale delle donne che vanno in chiesa ogni settimana è scesa dal 44% al 22%. Nelle giovani dai 18 ai 24 anni la percentuale è intorno al 12%.

Le donne sono sempre state più praticanti dei maschi ma il dislivello è diminuito, sempre negli ultimi 20 anni, passando dal 17 a solo il 6% in più. Il processo di secolarizzazione prosegue anno dopo anno con maggiore lentezza in Campania e Sicilia ma velocemente in Sardegna, che è tra i primi posti in Italia assime a Val d’Aosta, Friuli, Toscana, Emilia Romagna, Liguria.

Eppure guardando la televisione in tutti i canali primeggiava assolutamente in questi giorni la notizia sulla malattia del Papa e poi sulla sua guarigione e poi sul suo rientro in servizio.

Un vero tripudio, assolutamente superiore a quello del presidente della Repubblica che appare come il vicario del Papa in Italia, dove supporta l’unica ormai indicazione vaticana cioè la dedizione agli ultimi ed agli immigrati.

Questa è diventata ormai una nuova religione che copre il totale fallimento dello stato, esanime ed inetto ormai in tutte le sue funzioni, in economia, nella giustizia, nella sanità, nella scuola, nell’ordine pubblico. Copre anche il blocco della Chiesa Cattolica dovuto alle fortissime divisioni interne le quali vengono tacitate ed occultate dal manto della pietà per gli ultimi.

Un manto che mette in secondo piano la moralità della maggioranza, in primo luogo l’etica delle relazioni uomo donna.

Sul disastro totale dello stato si stende il velo dell’ultimismo che i vertici della chiesa, spinti dalla loro strategia necessariamente mondialista e ormai quasi incurante ( ma fino a quando?) del destino dello stato italiano, propongono come tema quasi esclusivo. Ultimismo depistante che è mortale per la repubblica Italiana assolutamente incapace di darsi programmi di risanamento e di sviluppo.

L’inazione difronte all’invasione dei migranti illegali e del parassitismo di interi strati della popolazione rende l’ultimismo l’apripista culturale del dissolvivento dell’integrità dello stato.

La pratica obbligata di ogni governo, sia di destra che di sinistra, è però quella di cercare la sopravvivenza dello stato. Per questo già il PD, con Minniti, cercò di ridurre l’immigrazione illegale che Renzi aveva portato a 200.000 unità all’anno circa nei suoi 3 anni di governo.

Ma la retorica accoglientista era ed è ancora del tutto prevalente sostenuta proprio in modo autorevolissimo dal Vaticano e tacitamente dai vertici industrali. Lo stesso Minniti fu emarginato dalla sinistra vociante anche se le elezioni successive videro il balzo in avanti di Lega e 5 stelle che portarono ad un blocco temporaneo dell’autoinvasione Vaticana e industriale.

Il distacco della gente dalla Chiesa è significativo della perdita di prestigio dei vertici ecclesiastici anche se le famiglie continuano ad apprezzare il discorso morale della Chiesa sul bene e sul male nella vita delle persone. Il tipo umano generato dalla morale antica, l’uomo mite, lavoratore, onesto, sincero, socievole, responsabile, il buon cristiano classico, è ancora apprezzato e direi perfino indispensabile ad esempio nelle aziende anche se poco propagandato e vissuto quasi clandestinamente specie sui media.

Forse la Chiesa italiana dovrebbe concentrarsi maggiormente sulla buona salute spirituale e mentale delle persone  italiane dove le malattie e i disturbi mentali sono in fortissimo aumento.

Il fallimento del duopolio chiesa- stato è ormai così grande che la maggioranza degli italiani è in stato depressivo, non crede più a niente, non vota più.

Dopo l’ultima fiammata secessionista che vedeva solo nella fuga dallo stato italiano la soluzione dei problemi l’orizzonte è piatto e grigio.  Fortunatamente le antiche virtù ancora ci sorreggono in attesa che la gigantesca bolla di un modernismo artificioso e antipopolare laico e religioso si sgonfi.

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Direttrice: Stefania Piazzo
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