Film Commission, cosa emerge da ordinanza arresti

11 Settembre 2020
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“Assume ancora valenza indiziaria il comportamento serbato dal Di Rubba”, commercialista vicino alla Lega ed ex presidente della Lombardia Film Commission. “Costui, dopo essersi impegnato in prima persona, facendosi promotore dell’acquisto” dell’immobile di Cormano, in provincia di Milano, “governando la fase dell’avviso per le manifestazioni di interesse e provvedendo al pagamento integrale in via anticipata, nel corso dell’ultima assemblea cui partecipa in qualità di presidente, mente deliberatamente in ordine alle attuali condizioni del complesso immobiliare, all’evidente fine di ritardare il momento in cui i soci avrebbero potuto avvedersi dell’improduttivo esborso patrimoniale, così serbando una condotta confliggente con l’interesse dell’ente, a vantaggio della controparte privata”. E’ quanto si legge nell’ordinanza del gip di Milano, Giulio Fanales, che ha disposto l’arresto di tre commercialisti vicini alla Lega Alberto Di Rubba, Andrea Manzoni e Michele Scillieri nell’ambito dell’inchiesta della Procura sul caso della presunta vendita a prezzo gonfiato di un capannone a Cormano, nel Milanese, alla Lombardia Film Commission. 

 I tre commercialisti di fiducia della Lega, arrestati ieri, temevano il “ridimensionamento della somma finale fra loro spartibile” nell’affare della presunta compravendita di un immobile a prezzo gonfiato per la Lombardia Film Commission. Lo ha messo a verbale in uno degli interrogatori davanti ai pm il presunto prestanome Luca Sostegni, come emerge dall’ordinanza del gip. Sostegni ha riferito di un incontro tra lui, Michele Scillieri, Alberto Di Rubba e Andrea Manzoni, nel quale avrebbero affrontato questi temi: “il rischio dell’iscrizione d’ipoteca in pregiudizio del complesso immobiliare da parte di Equitalia, in ragione della pendenza di cartelle esattoriali per somme ingenti; l’opportunita’ di evitare un trasferimento diretto del bene dalla societa’ Paloschi alla fondazione, dovendosi optare, invece, per un passaggio intermedio; i costi rilevanti da sostenere per la ristrutturazione, con il pericolo di un notevole ridimensionamento della somma finale fra loro spartibile; infine, i tempi da rispettare, con riguardo alla spesa dell’importo di Euro 1.000.000, tenuto conto della presumibile scadenza del mandato, quale presidente, in favore del Di Rubba”. Con le sue dichiarazioni Sostegni, che sta collaborando, ha fornito ai pm ancora una “prova dell’accordo collusivo”.

“Quando all’inizio abbiamo fatto tutti i conti, nessuno ci perdeva. Quindi la proprietaria (da intendersi Dubini Marianna) prendeva la sua parte; quello lì (da intendersi Sostegni) prendeva la sua parte; io (da intendersi Scillieri, tramite Barbarossa) prendevo la mia parte e voi (da intendersi Di Rubba e Manzoni) prendevate… E andata storta ad un certo punto”. Lo afferma Michele Scillieri in un’intercettazione inserita nell’ordinanza del gip, Giulio Fanales.

Di Rubba e Scillieri, si legge nell’ordinanza, “dopo avere preso atto della conclusione infelice dell’affare relativo alla fondazione e ai terreni (da intendersi il complesso immobiliare), concordavano circa l’inutilità del rancore e del nervosismo ancora mostrati da Manzoni, intendendo entrambi incontrarlo per superare le difficoltà del momento nei loro rapporti interpersonali; concordavano, altresì, in merito all’infondatezza ed alla pretestuosità delle rivendicazioni economiche attualmente avanzate da Sostegni, incapace di comprendere, per un suo limite caratteriale,  come un parziale sacrificio riferito alla vicenda in questione sarebbe stato ampiamente ripagato dai guadagni che sarebbero in seguito provenuti da altri affari simili”. 

“Ho verificato personalmente la perfetta corrispondenza fra la bozza di avviso inviata da Scillieri e il documento definitivo, oggetto di pubblicazione su internet”. E’ quanto ha messo a verbale alla fine del luglio scorso un’ex responsabile della Lombardia film commission, sentita come persona informata sui fatti, in merito al procedimento per la stesura dell’avviso pubblico del 17 maggio 2017 per la ricerca di un immobile come nuova sede dell’ente pubblico. Agli inquirenti la testimone dichiara “di aver ricevuto da Di Rubba l’8 maggio del 2017, la disposizione di scrivere una mail a Scillieri, per richiedere a costui una bozza dell’avviso pubblico da indire per la ricerca dell’immobile” e “di aver ricevuto il giorno seguente, una mail proveniente da Scillieri, indirizzata per conoscenza anche a Di Rubba recante in allegato la bozza dell’avviso pubblico”.

Per il gip Giulio Fanales, “la predisposizione da parte di Scillieri della bozza dell’avviso pubblico, destinata ad essere trasfusa senza modifiche nel documento finale, rappresenta una circostanza dotata di notevole pregnanza probatoria, in merito alla preesistenza dell’accordo collusivo”. Un “accordo collusivo – sostiene il giudice – siglato fin dall’origine dai tre indagati (Di Rubba, Manzoni e Scillieri), volto a minare dalle fondamenta il procedimento diretto a stabilire il contenuto del bando, o meglio dell’avviso, per la ricerca del terzo contraente”. 

 Il commercialista Andrea Manzoni, finito ieri agli arresti domiciliari, si era difeso davanti ai pm nei giorni scorsi sostenendo di “non avere percepito alcuna somma, in relazione all’operazione immobiliare” per l’acquisto alla cifra di 800mila euro del capannone a Cormano (Mi) da parte della Lombardia film commission. E’ quanto emerge dall’ordinanza di custodia cautelare, firmata dal gip Giulio Fanales, nella quale vengono riportate le spontanee dichiarazioni rese lo scorso 3 settembre agli inquirenti dal professionista, attuale revisore contabile del gruppo parlamentare della Lega alla Camera. Tuttavia per il giudice il resoconto delle sue dichiarazioni “non viene ritenuto attendibile, per plurime ragioni”. Inoltre Manzoni ha dichiarato che “l’esborso sostenuto dalla societa’ Andromeda in favore della S.D.C.”, societa’ riferibile a lui e al socio Alberto Di Rubba, per 178.450 mila euro “riguarda un’operazione immobiliare di un terreno in alta Val Seriana, intestato ai Testa, rientrante in un’operazione di ristrutturazione, di qualche anno prima, sul supermarket di questi Testa”. 

Una responsabile della Lombardia Film Commission ha svelato, testimoniando davanti ai pm di Milano, la “perfetta corrispondenza fra la bozza di avviso” pubblico per la ricerca di un immobile per la nuova sede della fondazione, redatta dal commercialista Michele Scillieri e da lui “inviata” all’allora presidente della LFC Alberto Di Rubba (entrambi arrestati ieri), ed “il documento definitivo” che venne poi pubblicato on line. Della testimonianza ‘chiave’ sull’affare della presunta compravendita gonfiata dell’immobile di Cormano (Milano) si parla nell’ordinanza del gip Fanales. “La predisposizione – scrive il giudice – da parte di Scillieri della bozza dell’avviso pubblico, destinata ad essere trasfusa senza modifiche nel documento finale, rappresenta una circostanza dotata di notevole pregnanza probatoria, in merito alla preesistenza dell’accordo collusivo”. Un “accordo collusivo”, si legge, “siglato fin dall’origine dai tre indagati (Di Rubba, Manzoni e Scillieri), volto a minare dalle fondamenta il procedimento diretto a stabilire il contenuto del bando, o meglio dell’avviso, per la ricerca del terzo contraente”. Il bando, secondo l’accusa, venne creato ‘ad hoc’ sulle caratteristiche di quell’immobile che poi venne venduto al prezzo gonfiato di 800mila euro da Andromeda, amministrata di fatto da Scillieri ritenuto “anello di congiunzione”, alla fondazione LFC. Un “acquisto ad un corrispettivo notevolmente superiore al reale valore di mercato” e con la restituzione, poi, “di una consistente porzione della provvista al presidente Di Rubba ed ai suoi sodali” attraverso passaggi di denaro ricostruiti nelle indagini.

La testimone, riassume il gip, “ha dichiarato di avere ricevuto da Di Rubba, il giorno 8 maggio (2017,ndr), all’interno degli uffici della fondazione, la disposizione di scrivere una mail a Scillieri, per richiedere a costui una bozza dell’avviso pubblico da indire per la ricerca dell’ immobile”. E di avere “ricevuto, il giorno seguente, una mail proveniente da Scillieri, indirizzata per conoscenza anche a Di Rubba, recante in allegato la bozza dell’avviso”. Queste ed altre email sul punto sono state acquisite dalla Gdf. Per il gip Di Rubba “dopo essersi impegnato in prima persona, facendosi promotore dell’acquisto, governando la fase dell’avviso per le manifestazioni d’interesse e provvedendo al pagamento integrale in via anticipata, nel corso dell’ultima assemblea” di LFC “mente deliberatamente in ordine alle attuali condizioni del complesso immobiliare” di Cormano. E cio’ “all’evidente fine di ritardare il momento in cui i soci avrebbero potuto avvedersi dell’improduttivo esborso patrimoniale, cosi’ serbando una condotta confliggente con l’interesse dell’ente, a vantaggio della controparte privata”. 

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