di Giuseppe Bellissimo* – Le parole di Giulia Turelli, influencer che conta oltre 200 mila followers su Instagram, in merito al diritto di voto agli anziani, ha sollevato un notevole polverone. Le affermazioni, postate sul suo profilo social, non possono lasciarci in silenzio, poiché porre al centro l’importanza del diritto/dovere al voto è argomento fondante dell’epistocrazia. Ovvero di una democrazia rappresentata dalla competenza e dalla conoscenza.
L’influencer ha trattato un argomento tanto delicato con assoluta supponenza e superficialità, esattamente come fece qualche tempo fa Beppe Grillo, che propose di escludere dal voto gli ultrasessantacinquenni.
Ultimamente questa boutade è stata ripresa richiamando un intervento dell’allora presidente del consiglio Giuseppe Conte, che alla domanda del giornalista sull’uscita di Grillo rispose “faremo dei sondaggi per capire”.
Pare netta ed evidente la forma mentis di certi soggetti, intenti esclusivamente a modificare le leggi elettorali in funzione delle convenienze elettorali del proprio partito.
Pensare di escludere un cittadino dal voto per l’età, per la professione o per attitudini sarebbe profondamente sbagliato e assolutamente contrario a tutti i nostri principi.
L’importanza e la centralità che Epistocrazia vuole dare a questo diritto/dovere al fine di elevarne la forza e le caratteristiche ruotano attorno a due funzioni fondamentali, la conoscenza e la competenza.
Per noi queste due funzioni sono le solide basi per riformare un sistema che da troppo tempo premia la demagogia e il populismo.
La riforma sistematica dovrà poggiare su due colonne:
- Istituzione dell’albo dei politici, attraverso il quale l’elettorato passivo dovrà dimostrare di aver acquisito le competenze consone a ricoprire un determinato ruolo.
Ad esempio un parlamentare europeo dovrà dimostrare di possedere molte più competenze rispetto ad un consigliere comunale.
- La seconda colonna riguarda l’istituzione del “voto Illuminato” come descritto da Jason Brennan nel saggio “contro la democrazia”.
Il cittadino che vorrà esprimere il suo diritto/dovere dovrà sostenere un esame di conoscenza base e di comprensione del testo, cosi da dimostrare la consapevolezza del proprio voto.
Il dibattito politico subirebbe un notevole avanzamento se queste misure fossero attuate, l’istruzione cambierebbe passo e i diritti civili subirebbero indubbiamente un progresso sul medio/lungo termine.
L’epistocrazia si pone come l’evoluzione della moderna democrazia, ne siamo certi!
