Nei primi sei mesi del 2023 le compravendite di abitazioni nella Penisola sono calate dell’8,7% (da 303.375 a 277.052), al confronto con lo stesso periodo dell’anno passato. Lo si legge nei Dati statistici notarili, che l’ANSA ha visionato in anteprima. Il mercato delle transazioni delle seconde case tra privati resta invece “pressoché stabile, rispetto al primo semestre del 2022, con una riduzione dell’1,9%”, ma è ben più negativa la percentuale di quelle acquisite da imprese (-11,5 %).
Tra l’effetto tassi della Bce e l’inflazione, alle famiglie non resta che bloccare gli acquisti. E la chiamano poi ripresa.
Significativo decremento dei mutui per l’acquisto della casa nei primi sei mesi dell’anno in corso: stando, infatti, ai dati statistici notarili, la discesa è stata del “29,5 %, rispetto allo stesso periodo del 2022”. Per i professionisti, dunque, prosegue il ‘trend’ di riduzione a doppia cifra dei prestiti concessi, rispetto al calo delle compravendite (-8,7%), ad evidenziare, si rimarca, come in Italia “l’aumento dei tassi di interesse abbia portato le persone ad utilizzare maggiormente i propri capitali, rispetto alle forme di finanziamento” provenienti dagli istituti di credito. L’abbassamento dei mutui concessi “è in linea con il calo di capitale erogato, che passa da 38,5 a 26,9 miliardi (-30,1%): quello medio, nei primi sei mesi del 2023 – spiegano i notai – è in linea al dato del primo semestre 2022 (170.597 euro, al confronto con i 172.171 euro del primo semestre 2022)”.
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