Documenti falsi a migranti a Napoli: indagini dopo attentati Parigi. A capo dell’organizzazione due stranieri

5 Maggio 2021
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 Sono scattate dopo gli attacchi terroristici in Francia e in Belgio (tra il 2015 e il 2016), come il blitz alla sede del giornale satirico parigino “Charlie Hebdo” del 7 gennaio 2015 e l’attentato al teatro Bataclan del 13 novembre 2015, le indagini che hanno consentito di individuare e sgominare, con 14 misure cautelari, l’organizzazione criminale che, a Napoli, favoriva l’immigrazione clandestina producendo, dietro compenso, documenti falsi (certificati di residenza, dichiarazioni di ospitalita’, certificati di conoscenza della lingua italiana, contratti di lavoro, iscrizioni alla camera di commercio come commerciante, dichiarazioni reddituali fasulle e nullaosta alloggiativi) per ottenere i permessi di soggiorno per l’Italia e, quindi, anche per gli altri Paesi dell’area Schengen

. A coordinare le indagini e’ stata la Procura di Napoli che contesta anche il reato di corruzione. A capo dell’organizzazione c’erano il pakistano Iqbal Naveed (proprietario anche dell’internet point sequestrato), per il quale e’ stato disposto il carcere, e il marocchino Lahoussine Chajaoune, per il quale il gip ha disposto i domiciliari. L’organizzazione si estendeva oltre i confini italiani: gli indagati erano infatti in contatto con persone residenti in Belgio e Francia. La documentazione falsa per i permessi di soggiorno, stampata a Napoli, veniva anche fatta pervenire a persone residenti in quei Paesi. Ovviamente tutto dietro compenso. La base dell’organizzazione era stata collocata nell’internet point di Naveed. 

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