DEBITO PUBBLICO “IN MANO” ALLE BANCHE

2 Settembre 2024
Lettura 1 min

di Gigi Cabrino – Uno studio della Federazione Autonoma Bancari italiani(Fabi) rileva come una fetta consistente del debito pubblico italiano sia controllato dalle banche.
“Acquisti massicci di titoli di Stato italiani da parte delle banche del Paese: a giugno scorso l’ammontare di debito pubblico detenuto dal settore bancario potrebbe aver superato i 651 miliardi di euro, pari al 22,1% dei complessivi 2.948 miliardi. Tra gennaio e giugno 2024, gli istituti di credito – osserva la Fabi- hanno aumentato gli acquisti in titoli italiani per un 19,2 miliardi (+3%). Il dato comprende le sottoscrizioni effettuate da tutti gli intermediari finanziari. Siamo ancora lontani dal record di aprile 2020, quando le banche italiane, con 87 miliardi di euro di bot e btp in pancia, detenevano quasi il 28% dei 2.570 miliardi di debito pubblico italiano. Dopo il picco di quattro anni fa, si è registrata una repentina discesa, un lungo percorso di disinvestimento che ha visto scendere l’ammontare di titoli di Stato custoditi nei portafogli degli istituti di credito. A pesare, sulla “fuga” dal debito italiano da parte delle banche, erano state le incertezze economiche a livello globale post pandemia, la guerra in Ucraina e, poi, la corsa dei tassi d’interesse: tre fattori che avevano fatto salire il grado di rischio negli investimenti in paesi con le finanze pubbliche in bilico”.


“Il record, in termini assoluti, era stato raggiunto, invece, a giugno 2022 con 712 miliardi (25,7% del totale di 2.772), mentre il fondo è stato toccato all’inizio di quest’anno. A gennaio- continua lo studio della Fabi- le obbligazioni emesse dal Tesoro comprate dalle banche ammontavano a poco più di 632 miliardi, pari al 22% di 2.849 miliardi. Nei quattro mesi successivi la quota è rimasta pressoché identica, ma la quantità di bot e btp rilevata dal settore bancario è cresciuta con una significativa progressione: 636 miliardi a febbraio (22,1% di 2.871 miliardi), lieve contrazione a marzo con 632 miliardi (21,9% di 2.849 miliardi), poi di nuovo in salita ad aprile (639 miliardi) al 22% di 2.906 miliardi e stabile a maggio (oltre 641 miliardi) al 22% di 2.918 miliardi. È possibile stimare che il dato di giugno, non ancora ufficializzato da Tesoro e Banca d’Italia, si attesti a poco più di 651 miliardi, pari al 22,1% di 2.948 miliardi. Vorrebbe dire che nel primo semestre del 2024, le banche italiane hanno acquistato 19,2 miliardi in più: un balzo in avanti di oltre il 3% che lascia immaginare una strategia d’investimento simile anche in futuro’.

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