Cospito e la lanterna magica. Ci sono bombe e… bombe?

6 Febbraio 2023
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di Cuore Verde – “Qualunque siano le idee suggerite alle folle, esse non possono diventare dominanti che alla condizione di rivestire una forma semplicissima e di essere rappresentate nel loro spirito sotto l’aspetto di un’immagine. Siccome queste idee-immagini non sono unite da nessun legame logico d’analogia o di successione, possono sostituirsi una all’altra come le lastre della lanterna magica che l’operatore leva dalla scatola dove stavano sovrapposte. Dunque, si può vedere nelle folle una successione d’idee disparatissime. Secondo i casi, la folla sarà posta sotto l’influenza di una delle diverse idee immagazzinate nella sua mente, e di conseguenza commetterà gli atti più dissimili. La completa assenza di spirito critico non le permette di vederne la contraddizione.” 

(La Psicologia della Folle, Gustave Le Bon – 1895)

La “lanterna magica” dei nostri tempi, la televisione, in questi giorni ci propone con grande enfasi le polemiche suscitate dal “caso Cospito”. I Fratelli d’Italia che attaccano il PD in relazione a “clamorose” rivelazioni, declamate pubblicamente nelle aule parlamentari, che alluderebbero a presunte collusioni tra anarchici e mafiosi per abolire il “41 bis”. Con annesse proteste in piazza.

Non mi voglio addentrare nell’analisi delle evidenti banalità di questa comunicazione apparentemente ingenua ma certamente strumentale. Senza tener conto dei paradossi: un atto “gandhiano” di protesta come il digiuno, quando riceve una deliberata attenzione mediatica, appare molto più efficace di talune azioni dimostrative violente. Idee che “vengono suggerite alle folle”, come scrive Gustave Le Bon, “rivestite di forma semplicissima”. Voglio invece ricordare che, la settimana scorsa, il sondaggio di Alessandra Ghisleri evidenziava come il vero crinale sul quale si divide attualmente l’opinione pubblica, con la maggioranza a sfavore, sia quello relativo all’invio delle armi all’Ucraina.

Il 52% è contrario. Insomma, la grave questione della nostra sostanziale partecipazione al conflitto. La polemica sull”anarchico che parla con i mafiosi, nata nei palazzi del potere romano, rischia invece di polarizzare l’opinione pubblica entro i classici schemi dello scontro  tra “patrioti” e “antipatrioti”.

Polarizzare, ovvero, distrarre l’opinione pubblica su una questione di archeologia politica da anni ’70. Un arcaico gioco  di ruolo nel quale rischiano di essere attirate ed ingabbiate anche aree di dissenso “alternative” rispetto a questi schemi. A questo gioco di ruolo, si sono dedicati, negli ultimi settant’anni, i “migliori” cervelli italici: intellettuali, scrittori, giornalisti, filosofi, accademici, storici, politologici. Un gioco chiaramente a somma zero e di nessuna utilità per la maggior parte dei cittadini. Nel pieno rispetto di tutte le opinioni, anche le più controverse, sulla vicenda dell’anarchico Cospito, auspico che tutti i “dissidenti” rispetto alle questioni di recente attualità, democratici nel pensiero e nell’azione, non si facciano “ingabbiare” in questo banale schema “dualistico” che, allo stato attuale, si presenta come una chiara forma di distrazione di massa. Come scrive ancora Gustave Le Bon, “la completa assenza di spirito critico” non permette alla folla “di vederne la contraddizione”.

Foto di Amir Arabshahi 

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