Corte Ue: sì a taglio vitalizi, ma non è competenza di quel tribunale evitarli

22 Ottobre 2020
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“Dal tribunale Ue di Lussemburgo arriva una decisione significativa sul taglio dei Vitalizi. Una sentenza storica che evidenzia, nel merito e nel metodo, la bontà dell’architettura della delibera della Camera da me firmata. Respingendo infatti il ricorso presentato da alcuni ex europarlamentari italiani che hanno subito una riduzione del loro trattamento, i giudici europei con le loro conclusioni rafforzano – nel merito e nel metodo – la delibera approvata dall’Ufficio di Presidenza della Camera dei deputati”. Lo scrive su Facebook il presidente dell’assemblea di Montecitorio, Roberto Fico.

“Nella sentenza Il tribunale ha affermato alcuni principi fondamentali: non serve una legge per ricalcolare i Vitalizi; non si possono abolire in quanto diritto acquisito ma nulla impedisce di rivederne l’importo; la razionalizzazione delle spese pubbliche è un obiettivo di interesse generale che può giustificare il taglio. Ed aggiunge che non è vero che la delibera viola il principio di proporzionalità. Tutto questo conferma il lavoro serio che abbiamo portato avanti”, conclude Fico

Non sono mancate le repliche.

“Resta veramente incomprensibile perche’ si debba alterare la verita’ che e’ completamente diversa da quella raccontata e sono egualmente incomprensibili le avvilenti dichiarazioni di vittoria da parte dei grillini a cominciare dal Presidente della Camera, Roberto Fico”. Lo scrive a nome dell’Associazione ex parlamentari, Giuseppe Gargani, commentando la sentenza del Tribunale Ue di Lussemburgo a proposito del Vitalizi

 “Il Tribunale – sottolinea Gargani – dichiara e stabilisce che i ricorsi sono respinti in quanto irricevibili” e ha statuito che il ” Tribunale rimane incompetente a valutare direttamente la conformita’ del diritto italiano alla luce dei diritti fondamentali, e in particolare del diritto ad una tutela giurisdizionale effettiva”.

“Il Tribunale – sottolinea ancora Gargani – aggiunge anche che “per quanto riguarda specificamente l’impossibilita’ per taluni ricorrenti di contestare la legittimita’ della deliberazione n. 14/2018 dinanzi al Consiglio di Giurisdizione della Camera dei Deputati, il tribunale rileva che tale ostacolo procedurale non deriva dal diritto dell’Unione, ma e’ inerente al diritto italiano.”

“E ancora la sentenza precisa – prosegue il vicepresidente dell’Associazione ex parlamentari – che il livello e le modalita’ di concessione delle pensioni dei parlamentari europei, dipendono dalle norme previste dal diritto italiano”. Per questo sono “incomprensibili” e “avvilenti” i commenti degli esponenti di M5s. “E’ appena il caso di ricordare – aggiunge Gargani – che la sentenza della Commissione Contenziosa del Senato n.660 del 5 ottobre 2020 stabilisce gli stessi principi contenuti nella sentenza europea e cioe’ che “in linea di principio e’ legittimo, e di per se’ non necessariamente irragionevole, che il “legislatore”interno della Camera possa pervenire a modificazioni dei rapporti di durata anche sfavorevoli per il destinatario, finalizzate al conseguimento di un fine di pubblico interesse. Cio’ che non puo’ essere cancellato e’ che la deliberazione n.6 del 2018 del Consiglio di Presidenza del Senato della Repubblica ha esorbitato dai limiti fissati dalla giurisprudenza costituzionale in ordine alla ragionevole incisione sui diritti in essere. Insomma entrambi i “Tribunali”, cioe’, ritengono che si possa fare tutto a norma di legge”, conclude Gargani, alludendo alla disponibilità degli ex parlamentari al contributo di solidarietà..

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