Non è uno scherzo. Ma Napoli è Napoli, con mille contraddizioni e un regime di legalità che viaggia ad una velocità diversa. E così, si apprende che infatti il Comune di Napoli è pronto a sostenere con la distribuzione di pacchi alimentari e di beni di prima necessità le famiglie più a rischio, e che vivono di economia sommersa e che con l’entrata in vigore delle restrizioni della zona rossa perdono qualsiasi forma di guadagno e di reddito. ‘
“In questi mesi da maggio a ora non ci siamo mai fermati – afferma l’ assessore al Welfare, Monica Buonanno – abbiamo lavorato con associazioni e grandi aziende per proseguire la raccolta di beni di prima necessità e di generi alimentari così da essere pronti per un’eventuale seconda ondata e per fare i conti con misure restrittive e siamo pronti grazie all’aiuto dei servizi sociali territoriali anche se al momento non possiamo contare su risorse nazionali”. Diversi i canali di distribuzione: da quelli istituzionali, come la partecipata ” Napoli Servizi”, al volontariato con cui l’amministrazione collabora. Con Emergency è stato avviato un partenariato. Il Comune ha già chiesto agli uffici dei Servizi sociali delle Municipalità gli elenchi, nel rispetto delle norme sulla privacy, delle famiglie che si sono presentate perché in situazione di difficoltà alimentare. ”Il nostro obiettivo – aggiunge l’assessore – è ovviamente riuscire a raggiungere il maggior numero di famiglie in difficoltà, ma oltre ai canali della solidarietà è necessario che il Governo stanzi risorse così come durante la prima ondata con il provvedimento della Protezione civile per l’erogazione dei buoni spesa. La nostra piattaforma è già pronta”.
Ma non solo. Per i buoni spesa, durante il lockdown, al Comune di Napoli furono assegnati 7 milioni e 600mila euro. a cui si aggiunse un milione del bilancio comunale e donazioni sul fondo ‘Cuore di Napoli’ istituito dall’amministrazione. Risorse con cui si riuscirono ad erogare buoni spesa a circa 30 mila nuclei familiari. Per l’emergenza l’amministrazione potrà contare anche, una volta approvato il bilancio di previsione, su 80 mila euro ricevuti da Anci con la cordata solidale ‘Insieme per fermare il Covid”, avviata a marzo da Anci, Asi e Unicef con la cabina di regia ‘Benessere Italia’ della Presidenza del Consiglio dei ministri che ha raccolto 1,5 milioni di euro.
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