Da oggi la Gran Bretagna è tornata ufficialmente in lockdown in alcune aree del Regno. Il provvedimento, che inizialmente sembrava coinvolgere due milioni di cittadini, si sta manifestando in realtà ben più ampio, arrivando a interessare 10 milioni di persone su un popolazione totale di 66 milioni.
Le zone più colpite dalla restrizione restano quelle del Nordest dell’Inghilterra e le aree metropolitane di Manchester e Birmingham, ma gli esperti guardano anche a Londra dove la City stamane era già deserta, si temono provvedimenti restrittivi per la capitale dove i casi di coronavirus sono raddoppiati negli ultimi 15 giorni.
L’effetto della quarantena preventiva va a sommarsi alla già presente regola del sei che vieta assembramenti per gruppi con più di sei presenze.
Un altro lockdown nazionale in Inghilterra è “l’ultima linea di difesa” da adottare se necessario. Lo ha detto il ministro della salute Matt Hancock, avvertendo che il Regno Unito si trova in una “situazione molto grave”. Intervenendo ad una programma della Bbc, nel giorno in cui sono entrati in vigore dei blocchi locali nel nord dell’Inghilterra, il ministro ha rilevato che nelle ultime settimane si è verificata una “accelerazione” nei casi. “E fondamentale che le persone seguano le regole”, così “possiamo evitare di dover prendere altre serie misure”. Allo stesso tempo, ha sottolineato, i lockdown nazionali possono “mantenere le persone al sicuro”.