Ci ripensano: mascherine a 61cent. Arcuri: non sono io a doverle procurare

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Un commissario per l’emergenza che non riesce a gestire il prezzo delle mascherine né l’approvvigionamento dei dispositivi di sicurezza. Se poi vogliamo aggiungere i guanti introvabili… “Il prezzo delle mascherine chirurgiche fissato a 50 centesimi più Iva, quindi a 61 centesimi, resterà quello. Purtroppo, per speculatori e categorie simili, ciò è e ciò sarà: se ne dovranno fare una ragione”. Il commissario straordinario Domenico Arcuri afferma che “Gli italiani vanno al supermercato e trovano le mascherine. Nella farmacie, no. Gli italiani sanno benissimo cosa fare, faccio fatica a prendermi colpe che non ho se nelle farmacie non trovano le mascherine. Io lavoro perché le trovino, ma non dipende solo dal sottoscritto. Intanto, le trovano al supermercato a 61 centesimi. Se le trovano lì e non le trovano nelle farmacie, il problema non sono i 61 centesimi: non è sostenibile l’idea che il fornitore delle farmacie debba essere solo lo stato”, ripete in una conferenza fiume.

Ma anche al supermercato, dove non sappiamo se Arcuri vada ogni tanto a mettersi in coda e fare la spesa, ne abbiamo viste ma non al prezzo da lui indicato.

Poi, il tiramolla: “Il commissario si è impegnato ad integrare, ove possibile, le forniture che le varie categorie riescono a procurarsi attraverso le varie reti”. Insomma, non è mica lui, commissario straordinario, a preoccuparsi di farle arrivare a tutti. Lui dirige il traffico come al semaforo. Sarà per questo che lo chiamano commissario straordinario?

La copertina del giornale online di Avellino e dell’Irpinia, thewam.net, crediamo centri il problema: lui non c’entra.

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