Catalogna, Puigdemont rompe col suo partito. Il fronte indipendentista va verso elezioni anticipate

31 Agosto 2020
Lettura 1 min

Colpo di scena. O forse era nell’aria. Carles Puigdemont, presidente indipendentista della Catalogna durante il referendum del 2017, ha annunciato la rottura con il suo ex partito sullo sfondo delle divergenze strategiche all’interno del movimento separatista.

Sul suo account di Twitter, riporta Askanews, il leader separatista, fuggito in Belgio nel 2017 per sottrarsi ad un processo in Spagna, ha annunciato “la decisione di restituire la tessera del partito” PDeCAT.

Ecco il post.

Altri leader hanno seguito l’esempio di Puigdemont. La rottura arriva dopo molte tensioni tra Puigdemont e parte della leadership del partito, in disaccordo con la sua strategia di confronto permanente con il governo spagnolo e il suo orientamento a sinistra mentre questa formazione è storicamente di centro-destra.

Nato nel 2016, il PDeCAT è l’erede di Convergenza democratica di Catalogna (CDC), il principale partito nazionalista catalano per decenni a cui Puigdemont si era unito all’inizio degli anni ’80. Puigdemont aveva cercato nel 2018 di formare un altro partito, La Crida, con l’obiettivo di riunire senza successo tutte le frange dell’indipendenza catalana. A luglio ne ha formato un altro chiamato Insieme per la Catalogna (Juntos por Cataluna), nome usato negli ultimi anni dal PDeCAT durante le elezioni, che ha provocato uno scontro legale tra il partito e l’ex presidente catalano.

Le divisioni all’interno del movimento indipendentista catalano, senza una strategia chiara dal tentativo di secessione del 2017, porteranno alla convocazione di elezioni regionali anticipate in Catalogna, la cui data non è stata ancora fissata a causa della pandemia di coronavirus.

(red)

IL GIORNALE

Direttrice: Stefania Piazzo
La Nuova Padania, quotidiano online del Nord.
Hosting: Stefania Piazzo

Newsletter

Iscriviti alla nostra Newsletter!

Servizio Precedente

Trasporto scolastico: compromesso su capienza fino a 80% se c’è “ricambio d’aria”

Prossimo Servizio

Quelle 23mila vittime civili sacrificate in una “strage democratica”

TornaSu

Don't Miss