Sono usciti oggi dal carcere i nove indipendentisti catalani che ieri hanno ricevuto l’indulto dal governo spagnolo. Il premier socialista Pedro Sanchez aveva parlato di provvedimento politico di conciliazione, ma la scarcerazione ha avuto oggi i toni di una manifestazione indipendentista fra grida di “libertà, libertà” e sventolio di bandiere catalane, riferiscono i media spagnoli. “Il carcere non ci ha piegato, anzi ha rafforzato le nostre convinzioni”, ha detto Oriol Junqueras, ex vice presidente del governo catalano e presidente del partito secessionista Erc. Decine di persone, guidate dal Pere Aragones, il capo della Generalitat (il governo catalano) sono andate ad accogliere i nove ex detenuti davanti alle due carceri di Puig de les Bassas e Wad Ras. In entrambe le occasioni ci sono state poi foto di gruppo con la bandiera catalana e un cartello con la scritta “Libertà per la Catalogna” in inglese. Domani vi saranno due ricevimenti ufficiali per gli indultati, offerti dal governo autonomo catalano e il parlamento. Oggi si è preferito lasciare i leader indipendentisti con le loro famiglie, tanto più che è la vigilia di Sant Joan, festa tradizionale molto sentita in Catalogna.
Otre a Junqueras sono stati messi in libertà altri cinque ex membri del governo catalano e due leader di organizzazioni civiche. Erano stati tutti condannati a pene fra 13 e nove anni di carcere per aver organizzato il referendum secessionista del 2017, ritenuto illegale da Madrid, e successivamente proclamato l’indipendenza della Catalogna. Arrestati nel novembre 2017, e condannati nell’ottobre del 2019, sono stati riconosciuti colpevoli di sedizione. Per gli ex membri del governo si è aggiunta l’accusa di malversazione, per aver finanziato il referendum con fondi pubblici. L’indulto concesso è parziale e non intacca l’interdizione dai pubblici uffici.