Brindisi, sotto indagine fornitori di Leonardo per Boeing

5 Ottobre 2024
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di Gigi Cabrino Leonardo, la ex Finmeccanica, fiore all’ occhiello dell’industria dell’aerospazio nostrana, si è ritrovata in grosse difficoltà per le inchieste che hanno riguardato due aziende fornitrici brindisine.
Processi Speciali e Manufacturing Process Specification, sono sotto indagine per aver fornito componenti aeronautiche non conformi alle normative di sicurezza a Leonardo – Divisione Aerostrutture e Boeing. Si tratta di parti strutturali per il Boeing 787 Dreamliner, fabbricate con titanio puro anziché la prescritta lega di titanio, che inficiano la sicurezza degli aeromobili. L’uso di materiali più economici ha ridotto i costi di produzione, ma ha posto seri rischi per la resistenza statica e la capacità di stress delle componenti.
Così Associated medias.
Le indagini coinvolgono amministratori e dipendenti di Processi Speciali e Manufacturing Process Specification. In particolare, Vincenzo e Alberto Ingrosso, rispettivamente padre e figlio, sono accusati di essere al vertice di un’associazione a delinquere volta a frodare Leonardo e Boeing. La Procura di Brindisi, in collaborazione con il Dipartimento di Giustizia americano e l’FBI, ha chiuso le indagini con l’accusa di reati che includono l’associazione a delinquere, l’attentato alla sicurezza dei trasporti e l’inquinamento ambientale.
La fornitura di materiali non conformi – continua la nota di Associated Medias – potrebbe mettere a rischio la sicurezza dei velivoli in particolare durante manovre di emergenza, con un rischio di collasso strutturale. L’indagine ha portato al sequestro di circa 6.000 componenti aeronautiche, tra cui parti in titanio e alluminio, che sono state sottoposte a verifiche qualitative. Boeing ha avviato una campagna di manutenzione straordinaria per rimediare ai rischi potenziali per i suoi aerei.
Oltre ai rischi per la sicurezza aerea, l’indagine ha scoperto che le aziende erano coinvolte in attività di inquinamento ambientale. Nella zona industriale di Brindisi sono stati trovati rifiuti pericolosi sversati nel suolo, con la contaminazione di terreni e acque sotterranee da sostanze tossiche come il cromo esavalente. La polizia ha sequestrato 35 cisterne contenenti rifiuti speciali pericolosi e ha individuato la contaminazione in altre cisterne vuote.

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