di Carlo Andreoli – La morte di George Floyd sta continuando a produrre effetti collaterali in tutto il mondo.
Tralasciando la violenza e i danni perpetrati verso commercianti, negozi e statue, l’ennesimo delirio si è manifestato nel mondo dell’Università.
Nel celebre college inglese di Oxford, un gruppo di studenti ha richiesto agevolazioni per tutti coloro che si sono sentiti “turbati dal razzismo”.
La vicerettore Richardson, anti-Trump, si è mostrata commossa e accondiscendente da quanto richiesto, disponendo immediatamente una procedura che preveda la possibilità di esporre la presunta discriminazione subita in sede di esame e l’influenza che questa ha avuto sulla valutazione.
Per completare l’opera della degenerazione, la vicerettore ha assicurato che in brevissimo tempo, verranno disposte delle borse di studio ESCLUSIVAMENTE per gli studenti di colore che si identificano pienamente nella mobilitazione Black lives matter.
Sembra una follia ma è tutto vero. Il risultato? Docenti impossibilitati di esprimersi in maniera oggettiva sull’esito degli esami e una discriminazione sul diritto allo studio senza precedenti…
Il secondo caso ancor più sconcertante che vi portiamo all’attenzione, riguarda un professore della California. Alcuni studenti pro BLM, hanno chiesto agevolazioni, esclusivamente per quelli di colore, sulle valutazioni degli esami. Il professore, portando alla luce la follia di questa proposta e non volando valorizzare alcun tipo di discriminazione tra studenti, ha subito una sospensione immediata.
Questa è la dittatura del pensiero unico? L’anti-razzismo al servizio del Razzismo?