Il candidato democratico alla Casa Bianca, Joe Biden, e’ sotto pressione da parte del suo partito per mobilitare il dipartimento di Giustizia contro il presidente uscente Donald Trump, una volta che quest’ultimo abbia lasciato la Casa Bianca, il prossimo gennaio. Lo scrive il quotidiano “The Hill”. La vittoria di Biden alle elezioni dello scorso 3 novembre dovrebbe essere formalizzata dai grandi elettori il mese prossimo: Trump, che denuncia frodi elettorali ai suoi danni, ha rifiutato di riconoscere la vittoria del suo avversario, ma al momento la battaglia legale del presidente ha conseguito scarso successo, e ribaltare per via giudiziaria l’esito ufficiale del voto in diversi Stati chiave appare uno scenario assai irrealistico: una volta lasciata la Casa Bianca, Trump perderebbe una serie di tutele legali riconosciute al presidente, ma i Democratici guardano gia’ con preoccupazione ad una nuova candidatura di Trump alla presidenza Usa, nel 2024.
Nessun presidente nella storia degli Stati Uniti e’ mai stato processato su iniziativa dell’amministrazione presidenziale succedutagli. Numerose figure pubbliche, specie nell’ala radicale del Partito democratico, chiedono pero’ che una futura amministrazione Biden aggiunta il peso del dipartimento di Giustizia ad alcune indagini avviate dalla magistratura di New York in merito agli affari passati di Trump e delle sue societa’. Esponenti di spicco dell’ala progressista del Partito democratico, come la deputata Alexandria Ocasio Cortez, si sono spinti sino a chiedere vere e proprie liste di proscrizione non soltanto per Trump, ma anche per i suoi collaboratori: tale posizione, che stride con la promessa di Biden di chiudere il capitolo della presidenza Trump, e risanare le fratture ideologiche del paese, e’ condivisa da numerosi esponenti del Partito democratico e dei media: la scorsa settimana, ad esempio, il deputato democratico Bill Pascrell ha dichiarato che “Donald Trump e i suoi principali collaboratori devono essere processati per crimini contro la nostra nazione e contro la Costituzione”.