Bassetti, primo governatore lombardo: “Declino sanità Milano, responsabilità di Maroni”

13 Novembre 2020
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di Cassandra – Aveva interrotto il ciclo, il grande ciclo del governo formigoniano. Era arrivato promettendo il 75% delle tasse ai lombardi. Aveva ereditato la Lega di Bossi e il suo bilancio attivo. Poi le cose sono andate diversamente dal previsto. Non si è più ricandidato, ha lasciato dopo poco la segreteria dell’allora Lega Nord. Ha abbandonato la scena politica. Tranne poi riaffiorare ora per l’imminente turno amministrativo per il sindaco a Varese. Ma, nel frattempo, niente meno che Piero Bassetti, il primo governatore lombardo, dalle pagine del venerdì di Repubblica, scaglia strali contro Roberto Maroni.

A dire il vero, la prende larga. “Il ritorno di fiamma per il centralismo alla luce dell’emergenza sanitaria è frutto del protrarsi di un malinteso antico”, afferma, sulla Costituzione. Secondo Bassetti, “dovrebbero essere le Regioni a concedere allo Stato potere. Non viceversa”.

E affronta così il cuore del problema. E’ stato sbagliato devolvere la sanità alle regioni, dare loro il potere di gestire questo ambito così determinante per la vita pubblica? O tutto il potere doveva restare allo Stato centrale? Perché sono le accuse di oggi, che si scambiano governatori e governanti romani, presidente e ministri.

Il Bassetti pensiero è questo: “Le Regioni forse non esprimono grande qualità di governo al momento. Ma Roma, invece? Consegnando la sanità regionale nelle mani dello Stato, ci metteremmo nelle mani di veri sapienti? Il problema della sanità regionale sta anzitutto nella pessima qualità dell’amministrazione e del personale burocratico”. Che è quello, alla fine della fiera, ciò che abbiamo visto. Il Veneto ha preso una rotta, la Lombardia un’altra, l’Emilia Romagna una strada, il Piemonte un’altra. Ma per restare nell’ambito lombardo?

“Le critiche devono essere aspre e aggiungo radicali. L’insipienza di Fontana sulla vicenda della mascherine la ritengo imperdonabile. Ma ci faremmo un torto addossando loro ogni responsabilità. Per dire, che la Lombardia sia stata alla fine la regione più colpita dipende molto dal ruolo economico e dalla vitalità della regione, non solo dalle scelte sbagliate. Ripeto, critiche dure sì, ma circostanziate”.

La Lombardia non è uscita bene dalla prima ondata né è entrata bene nella seconda… “Nel declino lombardo – commenta Bassetti al magazine di Repubblica – Maroni ha delle responsabilità. La riforma di razionalizzazione di Formigoni partiva ripensando le strutture centrali più avanzate e prevedendo in un secondo momento anche il riordino dei presidi periferici. Maroni, in parte per mancanza di risorse, non portò a compimento il disegno lasciando il sistema fragile come si vede oggi”.

Tutto sommato, nulla di nuovo sotto il sole. La deterritorializzazione della sanità, la disarticolazione che è stata messa già sotto accusa questa primavera.

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