Arcuri: vaccino per tutti? Discreta certezza. Poi ci vorranno 9 mesi per l’immunità di gregge

23 Dicembre 2020
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”Abbiamo già la discreta certezza di 38 milioni per i primi tre trimestri: prima dose e richiamo per 20 milioni di italiani in nove mesi. Il faro sono quei 42 milioni di italiani: il 70%, l’immunità di gregge”. Lo dice al Fatto Quotidiano Domenico Arcuri, commissario straordinario all’emergenza Covid-19, che spiega: ”Pfizer ha assicurato che le prime diecimila dosi arriveranno un giorno prima del Vaccine Day europeo. Il carico sarà diviso per 21 e da Roma ripartiranno le dosi per venti presìdi regionali. I viaggi dalla capitale saranno gestiti dalle forze armate. Nei successivi, a partire dal secondo del 30 gennaio, la Pfizer porterà le dosi nei trecento centri regionali”. ”Abbiamo condiviso la scelta dei luoghi e delle dosi per regione – prosegue Arcuri -. Il 98% dei siti individuati dispone già di cella frigorifera o ne disporrà nei primi giorni del 2021. Al restante 2% le stiamo comprando noi. In totale toccheranno all’Italia 202 milioni di dosi, il 13,4% dell’Ue. Subito da Pfizer ne avremo 27 milioni: 8,8 nel primo trimestre 2021, 8,1 nel secondo trimestre, 10,1 nel terzo. E l’Ue sta negoziando con l’azienda per farcene arrivare altri 13,5 milioni. Se il 6 gennaio Ema approverà anche Moderna noi siamo pronti per riceverne 10,8 milioni: 1,4 nel primo trimestre, 4,7 nel secondo e altrettante nel terzo. E l’Ue sta negoziando perché ce ne arrivino altri 10,8 milioni”. 

”Ai 38 milioni di vaccini certi di Pfizer e Moderna – continua Arcuri – bisogna aggiungere quelli che stanno negoziando con le stesse due case farmaceutiche e poi gli altri che arriveranno in approvazione”. Un errore puntare troppo su Astrazeneca? ”Non ci abbiamo puntato troppo noi, ma la centrale unica d’acquisto europea. Penso che sia una bella dimostrazione del modo di essere Europa: l’Ue negozia per tutti i Paesi e divide i vaccini sulla base di criteri certi e condivisi. Confido che, in tempi speriamo non troppo più lunghi, arrivino anche le 40 milioni di dosi di Astrazeneca”.

Sulla possibilità che si assista a un altro caos tipo mascherine, il commissario straordinario spiega che “il ‘sistema Italia’ di contrasto all’emergenza ha dieci mesi di esperienza e lavoro comune. I vaccini non sono un bene scarso come mascherine e ventilatori a marzo. Abbiamo un piano strategico approvato dal Parlamento: tre settimane fa ci accusavano di non averlo E abbiamo implementato il sistema informatico per seguire in tempo reale le vaccinazioni. Per l’Interpol c’è il rischio di furti dei vaccini. Il trasporto su gomma sarà scortato”.

Dopo la prima fase delle fasce deboli, dice ancora, ”non ci saranno corsie preferenziali, né un mercato dei vaccini. Saranno gratuiti per tutti ed obbligatori per nessuno. Quando avremo dosi sufficienti, speriamo tra il secondo e il terzo trimestre, tutti potranno facilmente vaccinarsi. Coinvolgeremo anche i medici di base ei pediatri. La promessa solenne è: non lasceremo una sola dose di vaccino nei nostri depositi”. Quanto alle ‘misure di Natale’, ”quelle del 3 novembre sono servite – afferma -. L’Rt è a 0,8 e si abbasserà ancora. Prima delle zone a colori era il doppio. La situazione sarà più sotto controllo. È un ulteriore sacrificio, ma s ‘intravede la luce. Spero che il 7 gennaio si vada a scuola? I prefetti stanno facendo un lavoro straordinario per connettere trasporti e scuola e consentire la riapertura”. 

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