Altruiste, egoiste, dell’influencer. Ridatemi la mascherina del mio ferramenta!

18 Aprile 2020
Lettura 1 min

di Riccardo Pozzi* – Prima introvabili, poi una te la regala il comune. Finalmente hai anche tu la tua mascherina. Si, ma non è quella giusta perché ci sono quelle altruiste (che proteggono gli altri ma non te), quella egoiste (che proteggono te ma non gli altri) e quelle giuste (che proteggono entrambi). Ovviamente nessuno riesce a conquistare la mascherina intelligente. Poi ne arriva qualcuna, anzi parecchie. E allora iniziano a vedersi quelle con la bandiera, quelle con un qualche logo e poi il salto: quelle griffate. La mascherina dell’influencer, dello stilista, quella della marca cool.


Cominceremo a percepire un senso di inadeguatezza se non avremo la mascherina con il logo giusto, così ci compreremo una mascherina di qualità intermedia ma di una buona marca, a metà via. Ma l’amico ci dirà che quelle di quella marca là sono tutta un’altra cosa e allora dai, prendi quella dell’influencer (orribile coincidenza linguistica).
Ma non è finita, perché arriva l’altro amico che la sa lunga che ti dice che tutte le mascherine le fanno in Cina e poi qui gli appiccicano sopra il logo figo, mentre in realtà sono tutte uguali.

Dopo di questo ritorni a mettere quelle del tuo ferramenta e mandi tutti a quel paese, fino al prossimo virus che si trasmetterà per via sonora, come un surfista sulle onde di compressione, e allora ci saranno le cuffiette e i tappini griffati, poi ne arriverà uno che si propaga per via luminosa sui fotoni che arrivano agli occhi, e quindi giù con gli occhiali e le lenti antivirali, poi ne arriverà un altro che si trasmette mandandosi affanculo, e lì è la fine.

(Dai Social-Riccardo Pozzi*, lettore quotidiano lanuovapadania.it)

Photo by  Boostinjav

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