Altro caos: tribunali, zero indicazioni in caso di Covid. Avvocati su piede di guerra

31 Agosto 2020
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Facciamo i conti con il coronavirus da febbraio ma, incredibile a credersi, non vi sarebbero linee guida per gestire gli accessi ai tribunali. La denuncia arriva da Antonino Galletti, presidente del Consiglio dell’Ordine degli Avvocati di Roma.

Colloquiando con l’Adnkronos, l’avvocato denuncia che “Non ci sono indicazioni univoche e chiare da parte del ministero, valide su tutto il territorio nazionale, che dicano cosa fare nel caso in cui un dipendente o un avvocato dovesse risultare positivo al Covid. Cosa fa, si chiude tutto? Chi stabilisce chi chiude? Soprattutto nei tribunali più complessi, come Roma, non c’è chiarezza. Venerdì è stato chiuso l’ufficio notifiche della Corte di Appello di Roma per un caso, ma sono provvedimenti dettati dal buonsenso, non c’è una linea guida ministeriale”.

In vista della ripresa dell’attività giudiziaria “la situazione è preoccupante – continua Galletti – la politica dovrebbe prendersi responsabilità e non delegarle, come ha fatto finora, ai capi degli uffici, alle dirigenze amministrative. C’è una sottovalutazione del problema: su settori nevralgici come scuola e GIUSTIZIA andiamo avanti giorno per giorno”. Un’altra criticità della ripresa riguarda la carenza di personale nei tribunali.

“Tra i problemi più importanti c’è la scarsità di personale amministrativo e di cancelleria: nel dl Rilancio erano state previste risorse di cui però non si hanno notizie, spero che non arrivino a fine emergenza. Il personale era già carente prima del Covid: a Roma su 1.200 persone ne mancavano 400. Con il coronavirus e il lavoro agile la situazione è diventata drammatica. Si poteva approfittare dell’emergenza e intervenire, come è stato fatto in altri settori”, conclude Galletti.

(red)

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