di Benedetta Baiocchi – L’hanno già ribattezzata così l’iniziativa di collocare nelle città migliaia di autovelox: una tassa sul macinato. La denuncia viene dall’associazione camperisti, gente che di strada ne macina, e che non ci sta a subire in silenzio una delle tante, se non la più odiata, imposizione fiscale, perché di fatto serve a fare cassa.
In una nota, i camperisti tengono a precisare che gli importi degli sfortunati multati finiscono ripartiti così:
• il 40% al Ministero dell’Interno,
• il 40% al Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti,
• il 10% alla locale Polizia Municipale,
• il 10% all’Ufficio Tecnico del Comune per la predisposizione del Catasto
Di certo singolare la ripartizione che, di fatto, impegna pattuglie locali, turni destinati al piantonamento degli apparati di rilevamento, costi vivi per i Comuni.
Il decreto semplificazione porta così novità per il codice della strada, con il massiccio impiego dei controlli velocità nei centri urbani, con autovelox fissi anche sulle strade urbane di quartiere e locali.
Alla faccia dell’autonomia finanziaria dei Comuni.